Dopo Twitter, Facebook e Twitch, Donald Trump ha perso un’altra piattaforma dove potersi esprimere: il sito di microblogging Parler, che da anni ospitava le voci degli americani conservatori e delle nicchie più estremiste e complottiste degli elettori pro Trump, è stato cancellato in pochi giorni dalla faccia di Internet.
Il social Parler è offline dopo la decisione di Apple, Google e Amazon
È il risultato di un’azione tre grandi aziende della Silicon Valley dalle quali la sopravvivenza della piattaforma dipendeva: da una parte Apple e Google, che ospitavano fino a poco tempo fa l’app di Parler nei loro negozi digitali; dall’altra e soprattutto Amazon, che di Parler gestiva i server.
La vicenda ha le sue radici nei fatti del 6 gennaio scorso, quando centinaia di manifestanti pro Trump hanno assaltato il campidoglio a Washington. Parler in effetti è una delle piattaforme più tradizionalmente vicine a Trump e alle sue posizioni, nonché secondo diverse denunce online uno dei luoghi dove i rivoltosi si sono organizzati per incontrarsi e mettere a ferro e fuoco il Congresso statunitense.
Fonte: Fanpage