Cronaca

Brescia: picchia e costringe ad abortire la convivente, arrestato 50enne violento

Avrebbe subito violenze fisiche e psicologiche ed sarebbe stata anche costretta ad abortire. L’incubo di una 40enne di Padenghe sul Garda, in provincia di Brescia, è finito con l’arresto da parte dei Carabinieri della stazione di Manerba del compagno, un uomo di 50 anni che avrebbe maltrattato e abusato della donna sua convivente, arrivando persino a cercare di soffocarla.

Un incubo durato un anno: arrestato compagno violento

La denuncia ha fatto scattare le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi, che hanno potuto beneficiare della “corsia preferenziale” prevista dal Codice rosso: e così nel giro di una decina di giorni per il 50enne violento si sono aperte le porte del carcere, come disposto dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Elena Stefana.

Maltrattamenti durati un anno, poi il coraggio della denuncia

I maltrattamenti sono iniziati un anno fa, quando i due avevano iniziato una relazione. Il 50enne si era mostrato fin dall’inizio molto geloso, ma ben presto i suoi comportamenti si sono spinti ben oltre: dopo insulti, minacce e umiliazioni sono arrivate le violenze fisiche e sessuali.

La donna, già madre di un altro figlio ormai grande, era rimasta incinta ma il compagno, credendo che il figlio non fosse suo ed esasperandola con continue vessazioni, l’aveva spinta ad abortire. Nella cucina di casa l’uomo era arrivato a posizionare delle telecamere nascoste per sorvegliare la compagna e i movimenti.

Il culmine della violenza

L’episodio più grave è però avvenuto lo scorso novembre, dopo l’interruzione di gravidanza, quando al culmine di un litigio l’uomo avrebbe cercato di soffocare la compagna infilandole il telecomando della tv in gola e un sacchetto di plastica in testa.

Il racconto della donna ai carabinieri ha fatto partire le indagini, che si sono concluse con l’arresto del compagno con le accuse di maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata, lesioni aggravate e videoripresa abusiva.

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