Una vasta piantagione di canapa è stata individuata a Montemiletto. Dalle prime ore del mattino di ieri, giovedì 22 settembre, è scattata un’operazione della Compagnia dei Carabinieri di Mirabella Eclano.
I militari, con l’ausilio di militari dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori “Puglia” nonché di un velivolo del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano, hanno scoperto a Montemiletto una vasta piantagione di canapa indiana.
Montemiletto, scoperta maxi piantagione di canapa
I Carabinieri hanno scoperto e sequestrato un’imponente piantagione di canapa indiana a Montemiletto, arrestando due pregiudicati campani, ritenuti impegnati nella raccolta e nell’essicazione delle infiorescenze.
L’operazione è stata eseguita dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano e quelli della Stazione di Montemiletto, con il prezioso e risolutivo ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori ‘Puglia’, del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano e del Nucleo Cinofili di Sarno (Salerno), hanno eseguito una mirata operazione antidroga.
L’operazione
Oltre trenta militari hanno fatto irruzione all’interno di un casolare ubicato in località periferica di Montemiletto, ove i due arrestati avevano creato – nel contermine appezzamento – una fiorente piantagione di canapa indiana, meticolosamente irrigata attraverso un articolato sistema cosiddetta “a goccia”. Il processo produttivo prevedeva poi una seconda fase, in cui le infiorescenze, dopo essere state raccolte, venivano trasportate in alcuni locali dello stesso stabile, appositamente attrezzati, per favorire una veloce essiccazione.
L’operazione di polizia, resa ancor più complicata dalla folta vegetazione che circonda l’immobile e la piantagione, si è protratta per diverse ore; mentre le oltre mille piante (tutte mature ed alte – per la maggior parte – oltre i 2 metri) sono state sradicate, campionate e distrutte. Il casolare e l’appezzamento di terreno, così come le foglie già essiccate e i vari attrezzi utilizzati per la coltivazione e la raccolta sono stati sottoposti a sequestro. I campioni raccolti saranno invece analizzati per stabilirne il principio attivo.