Cosa succede in Umbria con il Covid? Nella regione la situazione legata al coronavirus è sempre più critica, nelle province di Perugia e Terni, dove già sabato era scattata l’ordinanza regionale che ha imposto la zona rossa. La media dei contagi è spaventosa: un nuovo caso ogni quarto ora. Colpa del mix tra la variante brasiliana, che interessa soprattutto gli ospedali, e quella inglese, che invece circola soprattutto tra i giovani. Ecco cosa sta accadendo e perché a preoccuparsi sono anche Toscana e Marche.
Covid, cosa succede in Umbria?
A spiegare la sovrapposizione e concomitanza tra le due mutazioni è stata Antonella Mencacci, responsabile del laboratorio di Microbiologia dell’ospedale di Perugia, che al Messaggero ha detto: “Siccome la variante inglese colpisce classicamente i più giovani, che statisticamente frequentano meno l’ospedale, circola più nel territorio e non ha causato cluster ospedalieri, la brasiliana, invece, colpisce tutti, è molto diffusa e se il paziente entra in ospedale col virus in incubazione, l’infezione si scopre dopo 3-4 giorni dal ricovero in un reparto bianco”. I numeri sono allarmanti e proprio gli ospedali sono in difficoltà.
Ospedali in tilt, virus in corsia
Aumentano la pressione e l’allarme per il record di posti letto occupati. Le terapie intensive sono arrivate al 56%, ben oltre il 30% indicato come soglia da non superare per evitare il collasso. All’ospedale Santa Maria della Misericordia del capoluogo umbro, sono 30 i pazienti infettati con la variante brasiliana proprio in seguito al ricovero. Tra i contagi per il cluster ospedaliero ci sono anche circa 70 medici, 60 dei quali avevano già ricevuto la prima dose di vaccino (uno aveva effettuato anche il richiamo).
Un contagio quasi ogni 15 minuti
Secondo il bollettino regionale più aggiornato, sono 500 i ricoverati negli ospedali umbri nelle 24 ore, in aumento. Elevato anche il tasso di positività, pari al 8,86% del totale, con 190 positivi su 754 tamponi molecolari e 1.390 test antigenici effettuati. Si tratta di ritmi allarmanti, perché equivalgono a un contagio quasi ogni quarto d’ora. Da qui la preoccupazione anche nelle Regioni confinanti, a partire da Toscana e Marche.
Allarme in Toscana e Marche
Dai controlli effettuati finora, sono stati identificati alcuni casi di infezione da variante brasiliana anche a Chiusi, in provincia di Siena, anche se le analisi condotte in Toscana devono ora essere confermate dall’Istituto Superiore di Sanità, dove sono stati inviati i campioni. Intanto anche lo stesso comune senese è diventato zona rossa. Massima vigilanza, infine, anche nelle Marche, dove sono raddoppiati gli attualmente positivi al Covid a Sassoferrato. Per precauzione è stato deciso di chiudere le scuole, tornando in Dad nel locale istituto scolastico comprensivo frequentato da oltre 400 studenti.