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Governo Draghi: cosa cambia su tasse e fisco?

Il neonato governo Draghi ha in serbo differenti modifiche in merito al fisco ed alle tasse. Il Fisco è tra le priorità, infatti, del nuovo Esecutivo, per riuscire ad ottenere la fiducia in parlamento.  Le modifiche toccheranno consistenti interventi per gli autonomi, bonus, detrazioni, taglio del cuneo fiscale e deduzioni alle imposte degli immobili. Governo Draghi: cosa cambia su tasse e fisco?

Tasse e Fisco: priorità del governo Draghi

Il governo Draghi dovrà presentare una seria proposta sul Fisco, per ottenere la fiducia in Parlamento. Mercoledì e giovedì, infatti, il Premier Draghi esporrà gli interventi del nuovo Esecutivo, al Senato ed alla Camera.  In quell’occasione, il Presidente del Consiglio dovrà necessariamente esibire una programmazione adeguata anche sul Fisco, per auspicare un pieno appoggio delle differenti forze.


Draghi

I principali interventi in materia fiscale

Durante le consultazioni, infatti, il Premier aveva già anticipato alcune mosse ai rappresentanti delle forze politiche. La riforma sarà notevole ed articolata. Il punto fermo è la riduzione del cuneo fiscale seguendo il criterio della progressività. Tale visione era già stata anticipata dalla Legge di Bilancio 2021, del governo Conte bis. Infatti, stando alla stessa legge 178/2020, sarà prevista un alleggerimento del peso fiscale per tutti i redditi sotto i 40mila euro. Infine, il nuovo Esecutivo dovrebbe garantire un’efficiente manovra fiscale, volta all’aumento degli investimenti privati.

Fisco e Tasse: novità Bonus, Partita Iva e settore immobiliare

In merito ai Bonus, non dovrebbero esserci rilevanti novità, considerando il massiccio numero di agevolazioni già esistenti ed elaborate dal governo precedente. La chiave di volta sarà la semplificazione, senza stravolgere e modificare gli oculati e mirati interventi ereditati. Già Conte, in diverse occasioni, aveva ribadito la necessità di semplificare e di sburocratizzare l’intero sistema italiano.

Per quanto concerne la Partita Iva, Draghi ha già confermato di non voler procedere nella direzione della Flat Tax, vero cavallo di battaglia di Matteo Salvini (Lega).  Probabilmente, sarà necessario un intervento meno invasivo, considerando che oltre un milione e mezzo di cittadini appartiene al regime agevolato.

Sul settore immobiliare, invece il governo Draghi è ancora indeciso sulla linea da intraprendere. Le scelte sono innumerevoli. Si potrà puntare all’aumento dei contributi per i proprietari di immobili che riducono il canone d’affitto. Il blocco degli sfratti dovrà ovviamente conoscere un termine e si vaglia sulla possibilità di estendere la cedolare secca anche alle locazioni commerciali, interessate dal Covid 19.

tasse e fisco

La rilevanza sociale dei prossimi interventi

Gli interventi dovranno essere efficaci e risolutivi, per alleggerire il carico di milioni di contribuenti. Il peso fiscale appare particolarmente gravoso, infatti, in Italia. Di questo c’è consapevolezza comune. D’altronde, le ultime indagini, presentate alle commissioni Finanze di Camera e Senato, hanno evidenziato una situazione disastrosa.

L’Italia è al terzo posto in Europa per tassazione sul lavoro ed i lavoratori rischiano di dover versare allo Stato una spaventosa cifra di tasse ed imposte. Il nuovo governo potrà anche attingere dagli interventi mirati, predisposti dalla legge di conversione del decreto legge n.3 del 2020, recante “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente“, del precedente governo Conte bis.

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