Cronaca

Camorra: è morto il boss Raffaele Cutolo

È morto all’età di 79 anni Raffaele Cutolo. Il boss mafioso, fondatore della Nuova camorra organizzata, era ricoverato nel reparto sanitario detentivo del carcere di Parma.

È morto il boss della camorra Raffaele Cutolo

È morto Raffaele Cutolo, il professore di Ottaviano storico boss della camorra napoletana. ‘O professore nonostante abbia solo una licenza elementare, figlio di un mezzadro e di una lavandaia di Ottaviano, paesino alle falde del Vesuvio, Cutolo ha costruito la sua carriera criminale nella cornice di avventure romanzesche e forse romanzate.

Poeta e duellante con la molletta dentro un carcere; pazzo per finta o per davvero; evaso dal manicomio giudiziario di Aversa; latitante, padre che vede l’unico figlio maschio ed erede ucciso dalla ‘ndrangheta; l’uomo che forse ha ispirato il celebre professore di Fabrizio De Andrè e probabilmente ha urinato sulle scarpe di Totò Riina come racconta un pentito; il boss che ha sposato nel carcere dell’Asinara una donna molto giovane e che poi l’ha resa madre con l’inseminazione artificiale, è morto a 79 anni con quattro ergastoli sulle spalle.

È l’uomo dei segreti del caso Cirillo. È il padrino criminale che aveva condotto la trattativa con pezzi dello Stato e i vertici dell’allora Democrazia cristiana affinché le Brigate rosse liberassero l’allora assessore regionale Ciro Cirillo, rapito il 27 aprile 1981 e liberato il 24 luglio 1981.

Un enorme caso politico e giudiziario che si è trascinato per decenni e al quale si è dedicato quasi per una vita il giudice napoletano Carlo Alemi. L’allora giudice istruttore del tribunale di Napoli il 28 luglio 1988 firmò un lungo atto d’accusa: era l’ordinanza di oltre 1500 pagine con cui venivano rinviati a giudizio Cutolo e altri 14 imputati, in cui si raccontava come figure apicali della Dc avevano portato avanti una trattativa sul caso Cirillo con il padrino e fondatore della Nco.

L’ultimo periodo

Nell’ultimo periodo Cutolo era stato più volte trasferito dal carcere al reparto ospedaliero. Nel respingere l’ultima istanza di differimento della pena, fatta dalla difesa del boss per le condizioni di salute, il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva sottolineato, a giugno 2020, come le sue condizioni fossero compatibili con la detenzione.

Ma soprattutto come, nonostante l’età, Cutolo fosse ancora un simbolo. “Si puo’ ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma“, scrivevano i giudici. E subito proseguivano: “Nonostante l’età e la perdurante detenzione rappresenta un ‘simbolo’ per tutti quei gruppi criminali che continuano a richiamarsi al suo nome.

 

 

 

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