Cronaca

Covid: l’Unione Europea orientata a privilegiare i vaccini a mRna

Covid, svolta nella campagna vaccinale in Europa: l’Unione Europea orientata verso l’acquisto di una maggior quantità di vaccini a mRna, come Pfizer e Moderna. Alla luce del recente stop delle somministrazioni con il vaccino Johnson & Johnson, l’Unione Europea ha scelto di acquistare meno dosi dei vaccini che usano il virus, per cercare di dare una spinta alla campagna vaccinale.

Ma come funzionano i vaccini? Sono più efficaci quelli ad mRna o quelli che inoculano il virus? Ecco quali sono i vaccini attualmente disponibili, per la lotta alla pandemia, ed ecco come funzionano.

Covid: l’Unione Europea acquisterà più vaccini a mRna come Pfizer e Moderna

L’orientamento dell’Europa è fare sempre più ricorso ai vaccini a mRna preferiti, quindi, a quelli a vettore virale. Lo si apprende da fonti qualificate in Italia dopo i casi segnalati di trombosi successivi alle vaccinazioni con AstraZeneca e Johnson&Johnson. Attualmente i vaccini che usano l’Rna messaggero sono Pfizer e Moderna. In arrivo nelle prossime settimane altri due vaccini: Novavax e Curevax, quest’ultimo utilizza anch’esso la modalità mRna.

Come funzionano i vaccini anti covid?

Vaccini a Rna messaggero

Pfizer-BioNTech

Primo ad essere approvato, il vaccino BNT162b2 (tozinameran, Comirnaty) è a RNA-messaggero, consiste cioè in una sequenza genetica sintetizzata in laboratorio e trasportata in nanoparticelle lipidiche fin dentro la cellula, fornendo l’informazione necessaria alla sintesi della proteina Spike. Conservazione: la fragilità dell’mRNA richiede temperature tra -90°C e -60°C; resiste tra 2°C e 8°C fino a 5 giorni. Ogni fiala contiene 5-6 dosi da 0,3 millilitri, da scongelare e diluire. Regime: due iniezioni intramuscolari ad almeno 21 giorni di distanza a soggetti over 16. Efficacia: 95%; la protezione comparirebbe a una decina di giorni dalla prima somministrazione ma la completa dopo 7 giorni dalla seconda somministrazione.

Moderna

Secondo vaccino a essere approvato, anche mRNA-1273 è a RNA messaggero. Conservazione: rispetto a Comirnaty, questo può essere conservato a temperature superiori, comprese tra i -25° C e -15° C fino a 6 mesi; per 30 giorni tra 2°C e 8°C al riparo dalla luce e per 12 ore tra 8°C e 25°C. Ogni flaconcino contiene dieci dosi già pronte per l’uso, senza bisogno di diluizione. Regime: due iniezioni intramuscolari di 0,5 millilitri a distanza di 28 giorni a soggetti over 18. Efficacia: 94,1%; l’immunità si considera acquisita dopo 14 giorni dalla seconda somministrazione.

Vaccini che usano il virus

AstraZeneca

Il vaccino AZD1222 o Covishield, autorizzato all’uso in emergenza nel Regno Unito e altri paesi, utilizza un virus degli scimpanzé reso innocuo per l’uomo, il vettore ChAdOx1, per recapitare alla cellula il codice necessario alla produzione della spike. La sequenza di DNA verrà letta dalle cellule e trascritta in mRNA, la cui traduzione porterà alla sintesi proteica. Conservazione: il Dna è più stabile dell’Rna e il materiale genetico è ben protetto dall’adenovirus, quindi non si richiedono le basse temperature dei vaccini a mRNA. Efficacia: dal 62% al 90% a seconda del dosaggio; genera una risposta già dopo la prima dose, la seconda va somministrata a 28 giorni.

Johnson & Johnson

Il vaccino Ad26.COV2.S, noto anche come JNJ-78436735, è basato su un adenovirus di sierotipo 26 (Ad26), versione indebolita del virus del raffreddore, che non si replica nelle cellule umane ma induce la produzione della spike. Con la stessa tecnologia AdVac qui utilizzata, l’azienda ha già messo a punto il vaccino contro Ebola e sta lavorando a vaccini per Zika e H.I.V. Conservazione: a 2°C – 8°C per tre mesi. Regime: somministrazione singola per via intramuscolare, ma allo studio c’è anche un regime a due dosi. È in fase 3 di sperimentazione, i risultati preliminari sono attesi per gennaio.

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