In attesa del bel tempo gli italiani si preparano per le vacanze. Ma come sarà l’estate 2021? Il governo intensifica la campagna vaccinale e pensa anche a degli hub nelle località turistiche per poter continuare a effettuarla. Nel weekend hanno riaperto le piscine e gli stabilimenti balneari, seppure nel rispetto delle norme anti-Covid, e chi arriva dall’estero non dovrà sottoporsi a quarantena, anche se sarà necessario aver effettuato un tampone antigenico o molecolare entro le 48 ore precedenti al viaggio. Vediamo insieme le regole per spiagge, alberghi, discoteche e spostamenti tra Regioni.
Estate 2021, come andremo in vacanza? Tutte le regole
Già nove milioni di italiani sono pronti a partire – almeno secondo Swg e Confturismo Confcommercio – e hanno deciso quando e dove andare. Restano altri 16 milioni tra chi, forse, dovrà rinunciare e chi, invece, prende tempo in attesa di capire come si evolverà il virus. L’80% dei connazionali resterà in Italia privilegiando mete balneari, come Puglia e Sardegna, ma anche la Toscana. Mentre tra le preferite all’estero, in testa ci sono sempre la Spagna, e a seguire la Grecia e la Francia.
Spostamenti tra Regioni
In base alle regole in vigore in questo momento gli italiani possono prenotare le vacanze in tranquillità in tutte le regioni, visto che non sono previste limitazioni negli spostamenti lungo la Penisola. Si potranno raggiungere le seconde case, con il solo limite della fascia di colore assegnata al territorio, a seconda degli indici di contagio.
Ad esempio, per potersi muovere da una regione gialla verso una arancione sarà necessario avere il pass verde nazionale, che consiste in una tripla certificazione: tre documenti alternativi tra loro che attestano la negatività a un tampone (effettuato nelle 48 ore precedenti), il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione dal Covid-19. Al momento il pass serve solamente a coloro che hanno intenzione di spostarsi verso altre regioni, anche se si sta valutando di farlo adottare per poter partecipare ai concerti, per entrare allo stadio, o per seguire eventi pubblici.
Discoteche
Nel frattempo, dall’Associazione italiana delle imprese di intrattenimento da ballo e da spettacolo è arrivata la proposta di una notte in prova in discoteca, per far ripartire la movida. La data fissata è il 5 giugno, con apertura per 2 mila persone. Così come già sperimentato, nei giorni scorsi all’estero, in Israele, nel Regno Unito e in Spagna, l’esperimento avrà luogo in due diversi locali, uno a Gallipoli, all’aperto, e uno a Milano, al chiuso. I locali scelti per questa prima notte di divertimento sono in Salento il Praja Club, che ospita circa 2 mila persone sul lungomare Galileo Galilei, e nel capoluogo lombardo il Fabrique, che con la sua struttura modulare può ospitarne fino a 3 mila. Il popolo della notte potrà entrare solo esibendo il green pass, ed è previsto un tampone anche all’uscita. E’ in preparazione un protocollo sanitario che verrà consegnato al Comitato tecnico scientifico per una prima valutazione. Le linee guida per i locali notturni prevedono l’uso obbligatorio della mascherina, mentre non sarà più necessario rispettare il distanziamento sociale. Gli ingressi nei locali Covid free, dopo la sospensione del coprifuoco, saranno controllati attraverso l’acquisto di biglietti con modalità che permettano la tracciabilità dei clienti. Al bancone potranno essere utilizzati solo materiali monouso, e i spazi dovranno essere sanificati quotidianamente.
Spiagge
Anche gli stabilimenti balneari, riaperti a metà maggio, hanno precise regole da seguire: la prenotazione non è obbligatoria ma è consigliata e dunque richiesta da moltissimi dei lidi. Ovviamente bisognerà rispettare un protocollo che permetta a tutti di restare in sicurezza. Ogni ombrellone deve avere a disposizione dieci metri quadri, e deve esserci un addetto alla sorveglianza delle spiagge libere. Sempre vietati gli sport di gruppo, sono consentiti quelli individuali come i racchettoni.
Prenotazioni e rimborsi
Per quanto riguarda, invece, le prenotazioni e gli eventuali rimborsi, di norma le compagnie di trasporti, gli albergatori o i tour operator non sono tenuti a rimborsarle in caso di positività del viaggiatore. Lo stesso vale anche se il turista decida di non partire, perché non si sente sicuro e non perché esistano divieti imposti dalle autorità. Naturalmente, il discorso cambia se a recedere dall’impegno sarà la struttura ricettiva: il viaggiatore avrà diritto a un rimborso, a un voucher o a un pacchetto sostitutivo. E’ in ogni caso possibile sottoscrivere delle assicurazioni apposite. Chi si appresta a viaggiare deve sapere che, nonostante non sia obbligatorio in Italia presentare il risultato negativo di un tampone per accedere alle strutture, per loro scelta, molti alberghi hanno deciso di effettuare tamponi gratuiti agli ospiti nel momento in cui si presentano per il check-in. Un servizio in più per incentivare la voglia di vacanze e agevolare il turista.
Le crociere
La situazione cambia se si è scelta una crociera. In quel caso, il tampone sarà obbligatorio e andrà effettuato prima di salire a bordo. Alcune compagnie, comunque, potrebbero stabilire di farne fare un altro ai passeggeri anche a metà viaggio, per una maggiore sicurezza di tutti.
Vacanze all’estero
L’obiettivo del governo è di far tornare in Italia i turisti stranieri che rappresentano una delle voci principali del pil. Ed è per questo che si è deciso di eliminare la quarantena per chi arriva da Israele, dal Regno Unito e dalla Spagna. E’ pure vero, però, che non esiste un protocollo unico per i paesi della Unione europea. Così, mentre l’Italia ha eliminato l’isolamento per i 14 giorni dall’ingresso, non lo hanno fatto – almeno per il momento – Austria, Belgio e Paesi Bassi dove i giorni previsti sono 10. Anche in Gran Bretagna l’isolamento è di 10 giorni (5 con test negativo effettuato dopo l’arrivo). Non è invece consentito l’accesso (per turismo) agli italiani in Usa, Cina, Canada, Australia. Confini aperti in Spagna e in Grecia, dove basta un tampone negativo e non è prevista la quarantena.