Cronaca

Mottarone, famiglie e fidanzati in gita sul monte: le vite spezzate nel tragico incidente

Cinque famiglie distrutte dall’incidente della funivia del Mottarone: tre residenti in Lombardia, una delle quali di origini israeliane. Una famiglia residente in Emilia Romagna e una in Calabria. Un bambino di cinque anni, unico sopravvissuto: ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, in prognosi riservata.

Mottarone, famiglie e fidanzati in gita sul monte: chi sono le vite spezzate nel tragico incidente

Sono 14 le vittime finora accertate dell’incidente alla funivia Mottarone avvenuto domenica 23 maggio. Uno dei due bambini feriti non ce l’ha fatta mentre l’altro è in condizioni critiche. Una cabina della funivia che collega Stresa e il Mottarone è precipitata sul bosco sottostante. I soccorritori avrebbero recuperato 9 corpi all’interno della cabina, mentre tre sono stati trovati all’esterno. Che cosa è successo: la ricostruzione della tragica vicenda ed i nomi delle vittime 

Incidente funivia Mottarone: cosa sappiamo. La ricostruzione della vicenda

L’incidente sarebbe stato causato da un cedimento di una fune nella parte più alta del tragitto, poco prima della stazione di arrivo. La funivia aveva riaperto ieri al pubblico, dopo oltre un anno di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria. Sarebbe stata completamente revisionata e sottoposta a un intervento di manutenzione straordinaria solo alcuni anni fa, tra il 2014 e il 2016. La cabina sarebbe precipitata da un’altezza di circa 80 metri.

I lavori di manutenzione

Chiusa nel 2014, la funivia del Mottarone aveva riaperto nel 2016 dopo due anni di lavori di manutenzione e ammodernamento, affidati alla società Leitner. Il 13 agosto 2016 era stata riaperta e, tra ottobre-dicembre 2016 erano state anche rinnovate le stazioni di riferimento della funivia. I lavori per la funivia che collega Stresa e la cima del Mottarone partono nel 1963 per sostituire il vecchio percorso ferroviario, risalente agli inizi del ‘900, con un nuovo impianto più funzionale e veloce. Nel 2002 la funivia è stata sottoposta a una revisione straordinaria eseguita dalla ditta Poma Italia.

La struttura

La funivia è strutturata in due tronconi, ciascuno con due cabine dalla portata di 35 persone. Il primo troncone della funivia parte a 205 m in località Lido di Carciano, e raggiunge la Località Alpino, dove si trova il Giardino botanico Alpinia. Il secondo tronco parte agli 803 m dell’Alpino e raggiunge un pianoro immediatamente sotto la vetta del Mottarone, posto a 1385 m, da questa posizione è possibile raggiungere i 1491 m a piedi o con una seggiovia realizzata nel 2009.

La coppia in gita per festeggiare un compleanno

Roberta Pistolato, proprio ieri aveva compiuto quaranta anni. E aveva mandato poco prima della partenza un ultimo messaggio alla sorella: “Stiamo salendo in funivia”. Insieme al marito, Angelo Vito Gasparro, 45 anni, risiedevano a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, dove lavoravano, ma erano entrambi originari di Bari.La coppia si trovava in gita al lago Maggiore proprio per festeggiare appunto il compleanno di lei. La famiglia in Puglia però non ha più avuto sue notizie dalle 11, quando la donna ha inviato alla sorella l’ultimo sms. Roberta era fresca di studi in Medicina e lavorava come guardia medica alla Asl di Piacenza. Negli ultimi mesi, faceva parte delle equipe che avevano dato la disponibilità ad effettuare la campagna vaccinale, sia negli hub che a domicilio.


 

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La giovane borsista al Cnr e il fidanzato iraniano

Serena Cosentino, 27 anni, era originaria di Diamante (Cosenza) ma si era trasferita a Verbania da alcuni mesi dopo aver vinto un concorso come borsista di ricerca al Cnr Istituto di Ricerca sulle Acque. Con lei sulla funivia c’era anche l fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi 23 anni, iraniano. Anche lui risultava residente a Diamante, ma viveva a Roma dove studiava. Il ragazzo era andato a trovare la fidanzata a Verbania e insieme erano andati a fare una gita sul Mottarone. Serena aveva compiuto gli anni il 4 maggio.



La famiglia di origini israeliane

Una coppia, due bambini e i nonni materni. Una intera famiglia di origini israeliane che ieri mattina aveva deciso di trascorrere una giornata all’aria aperta nella località del Lago Maggiore: Amit Biran, del 1991, residente a Pavia e Tal Peleg, del 1994, anche lei residente a Pavia. Con loro i due figli Tom Biran di appena due anni ed Eitan di cinque anni, unico sopravvissuto allo schianto. Con loro c’erano anche la nonna Barbara Cohen Konisky del 1950 e il nonno Itshak Cohen del 1939, arrivati da Israele per passare le vacanze con i nipoti.


 


La coppia di fidanzati appassionati della montagna

Silvia Malnati, 27 anni e Alessandro Merlo, di 29 erano due fidanzati di Varese. Silvia era impiegata nel negozio di cosmetica Kiko a Milano. Entrambi grandi appassionati di natura e montagna, erano partiti insieme per una gita e avevano scelto proprio il Mottarone tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta.


 

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La famiglia e il bimbo di 5 anni morto all’arrivo in ospedale

La quinta famiglia è quella di Vittorio Zorloni, nato nel 1966, e residente a Vedano Olona (Varese). A bordo della funivia c’era anche la compagna Elisabetta Persanini, nata nel 1983, e il loro piccolo figlio di 5 anni, che è morto poco dopo l’arrivo in ospedale a Torino, dove era stato trasportato in gravissime condizioni.


 

 


 

 

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