Cronaca

Riapertura ristoranti e bar al chiuso: “Mascherina obbligatoria solo quando non si sta seduti a tavola”

I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo tranne nei momenti del bere e del mangiare“. È questa la decisione del Cts sulle linee guida presentate dalle Regioni in vista delle riaperture dei bar e ristoranti al chiuso in zona gialla fissata per il 1 giugno.

Mascherina nei ristoranti e nei bar al chiuso: le linee guida del Cts

Riapertura ristoranti e bar al chiuso, le linee guida del Cts. Ecco tutte le regole che dovranno essere seguite nei locali pubblici.

Il coprifuoco

In fascia gialla il coprifuoco è dalle 23 alle 5 fino al 7 giugno. Dal 7 giugno il coprifuoco e dalle 24 alle 5. Dal 24 giugno non ci sarà coprifuoco. In fascia bianca non c’è coprifuoco.

La mascherina

La mascherina va indossata ogni volta che non si sta seduti al tavolo. Bisogna metterla quando si va alla cassa oppure quando si va alla toilette. Quando si sta al bancone “va indossata tranne nei momenti del bere e del mangiare”. Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti, prima di ogni servizio al tavolo.

I tavoli

Bisogna disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale“.

Le distanze “possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione, se non rappresentano un elemento nella perturbazione della ventilazione e non comportano la riduzione del ricambio d’aria”.

Il bancone

Per “la consumazione al banco si deve assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio).
Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, si deve consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio)”.

Laddove possibile, “privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici, dehors), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro”.

I menu

Si deve “favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere”.

Il buffet

È possibile “organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per clienti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie”.

La modalità self-servicepuò essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose. In particolare, la distribuzione degli alimenti dovrà avvenire con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali; dovranno essere altresì valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet”.

Fonte: Corriere


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