Cronaca

Strage funivia del Mottarone, gli interrogatori | Tadini “non mangia e non dorme da quattro giorni”

Si sono tenuti oggi, sabato 29 maggio, gli interrogatori dei tre accusati per la strage della funivia del Mottarone nella quale hanno perso la vita 14 persone. Tra gli interrogati c’è Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone, interrogato questa mattina nel carcere di Verbania per circa tre ore dal gip.
“Non sono un delinquente. Non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse” avrebbe detto Tadini secondo quanto riferito dal suo difensore, l’avvocato Marcello Perillo. “Sono quattro giorni che non mangia e non dorme” ha aggiunto il legale.

Strage funivia del Mottarone, cosa è stato detto durante negli interrogatori

L’avvocato sostiene che Tadini avrebbe detto al giudice per le indagini preliminari, che porterà il peso di questo dramma per tutta la vita, “sono morti degli innocenti”. Il tecnico ha poi confermato di aver messo il ceppo blocca freno e di averlo già fatto in passato, spiegando che le anomalie non erano ascrivibili alla fune, escludendo dunque collegamenti tra i problemi ai freni e quelli alla fune.

Gli altri interrogatori

In carcere c’è anche Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone. Secondo il suo legale, Pasquale Pantano, il gestore avrebbe detto: “La sicurezza non è un affare dell’esercente, per legge erano Tadini e Perocchi a doversene occupare” come riportato dal Corriere della Sera.

Sentito anche il direttore della funivia, Enrico Perocchi. Secondo quanto riferito dal suo legale, al gip di Verbania avrebbe dichiarato : “Non salirei mai su una funivia con ganasce, quella di usare i forchettoni è stata una scelta scellerata di Tadini”.

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