Le Nazioni Unite sono state fondate da 51 nazioni a metà degli anni Quaranta e – nel corso della loro storia – si sono impegnate a preservare la pace e la sicurezza collettiva grazie alla cooperazione internazionale. Oggi, praticamente, fa parte dell’ONU ogni nazione del pianeta; in totale, 193 Paesi. Le Nazioni Unite dichiarano di non essere un governo mondiale e di non legiferare.
Esse, tuttavia, forniscono i mezzi per aiutare a risolvere i conflitti internazionali e formulano politiche appropriate su questioni di interesse comune. Alle Nazioni Unite tutti gli Stati Membri — grandi e piccoli, ricchi e poveri, con differenti visioni politiche e diversi sistemi sociali — fanno sentire la propria voce e votano per dar forma alle politiche della comunità internazionale.
26 giugno 1945: nasce l’ONU, l’organizzazione più potente al mondo
Il 26 giugno del 1945 nasce l’Organizzazione delle Nazioni Unite, in sigla ONU (United Nations, in sigla UN in inglese), abbreviata in Nazioni Unite. Si tratta di un’organizzazione intergovernativa a carattere internazionale che annovera tra i suoi obiettivi principali il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, lo sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni, il perseguimento di una cooperazione internazionale e di favorire l’armonizzare delle varie azioni compiute dai suoi membri.
L’ONU è l’organizzazione intergovernativa più grande, più conosciuta, più rappresentata a livello internazionale e più potente al mondo. Ha sede sul territorio internazionale a New York, mentre altri uffici principali si trovano a Ginevra, Nairobi, Vienna e L’Aia. Istituita dopo la Seconda Guerra Mondiale con l’obiettivo di prevenire futuri conflitti, sostituendo l’inefficace Lega delle Nazioni.
Fatti antecedenti
Nel secolo precedente alla nascita delle Nazioni Unite, diverse organizzazioni, come il Comitato Internazionale della Croce Rossa, furono costituite per garantire protezione e assistenza alle vittime di conflitti armati e conflitti. Nel 1914, un assassinio politico a Sarajevo scatenò una catena di eventi che portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Mentre sempre più giovani venivano inviati nelle trincee, voci influenti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna iniziarono a chiedere l’istituzione di un organismo internazionale permanente che servisse a mantenere la pace nel mondo del dopoguerra.
Il presidente statunitense Woodrow Wilson divenne un fervente sostenitore di questa proposta e, nel 1918, fece includere una bozza di un tale organismo internazionale nella sua proposta in 14 punti per porre fine alla guerra. Due mesi dopo la firma dell’armistizio gli Alleati si incontrarono con la Germania e l’Austria-Ungheria a Versailles per stabilire termini formali della pace.
Il presidente Wilson voleva la pace, ma il Regno Unito e la Francia non furono d’accordo, costringendo gli imperi centrali ex nemici a pesanti rimborsi per riparazioni di guerra. La Società delle Nazioni venne approvata e nell’estate del 1919 Wilson presentò il Trattato di Versailles e la Società delle Nazioni al Senato degli Stati Uniti per la ratifica. Il 10 gennaio 1920, la Società delle Nazioni nacque formalmente con la ratifica del Patto della Società delle Nazioni da parte di 42 nazioni entrò in vigore.
Tuttavia, a un certo punto la Lega divenne inefficace quando non riuscì ad agire contro l’invasione giapponese della Manciuria poiché nel febbraio 1933, 40 nazioni votarono affinché il Giappone si ritirasse ma questi votò contro uscendo dalla Lega. Successivamente, fallì anche il tentativo di evitare la Seconda Guerra italo-etiopica, nonostante avesse provato ad intavolare trattative con Benito Mussolini. Dopo questo insuccesso l’Italia stessa e altre nazioni lasciarono la società, rendendosi conto il progetto era fallito e iniziarono a armarsi il più velocemente possibile.
Nel 1938, la Gran Bretagna e la Francia tentarono di negoziare direttamente con Hitler cogliendo tuttavia un insuccesso quando, nel 1939, la Germania nazista invase la Cecoslovacchia. Quando, sempre nel 1939, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, la società interruppe le sue attività e il suo quartier generale a Ginevra rimase vuoto per tutto il conflitto. Sebbene gli Stati Uniti non avessero mai aderito alla Società. Essi la sostennero nelle sue missioni economiche e sociali attraverso il lavoro di enti filantropi privati e inviando rappresentanti ai comitati.
Gli inizi
Il processo che ha portato alla sua fondazione iniziò quando i rappresentanti di 50 governi si incontrarono a San Francisco per una conferenza iniziando a redigere la Carta delle Nazioni Unite, poi approvata il 25 giugno dello stesso anno ed entrata in vigore il 24 ottobre successivo, la data di inizio ufficiale delle attività. Ai sensi della Carta, gli obiettivi dell’organizzazione includono il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, la protezione dei diritti umani, la fornitura di aiuti umanitari, la promozione dello sviluppo sostenibile e il rispetto del diritto internazionale. Al momento della fondazione, l’ONU contava 51 Stati membri, un numero poi cresciuto fino ad arrivare a 193 nel 2011, rappresentando la stragrande maggioranza degli stati sovrani del mondo.
Nei primi decenni di vita, l’obiettivo di preservare la pace nel mondo venne reso complicato dalla guerra fredda intercorsa tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, con i loro rispettivi alleati. In quel periodo, le missioni ONU consistettero principalmente in attività di osservazione non armata e l’impiego di truppe leggermente armate con ruoli di monitoraggio, comunicazione e rafforzamento della fiducia.
L’adesione all’ONU è cresciuta in modo significativo a seguito della diffusa decolonizzazione avvenuta a partire dagli anni 1960. Da allora, 80 ex colonie hanno guadagnato l’indipendenza, tra cui 11 territori fiduciari che erano stati monitorati dal consiglio di amministrazione fiduciaria. A partire dagli anni 1970, il bilancio delle Nazioni Unite per i programmi di sviluppo economico e sociale hanno superato di gran lunga le spese per il mantenimento della pace. Dopo la fine della guerra fredda, l’ONU spostò e ampliò le sue operazioni sul campo, intraprendendo un’ampia varietà di compiti complessi.
Anni ’70
Il 25 ottobre 1971, con l’opposizione degli Stati Uniti, ma con il sostegno di molte nazioni del Terzo mondo, la Repubblica popolare cinese comunista ricevette il seggio cinese nel Consiglio di sicurezza al posto della Repubblica di Cina nota come Taiwan; tale decisione venne ampiamente considerata come un segnale del calo dell’influenza degli Stati Uniti nell’organizzazione.
Le nazioni del Terzo mondo organizzate nel G77, una coalizione sotto la guida dell’Algeria, divennero per breve tempo una potenza dominante alle Nazioni Unite. Il 10 novembre 1975, un blocco comprendente le nazioni appartenenti all’Unione Sovietica e al Terzo mondo approvò una risoluzione, dopo un’affannosa opposizione statunitense e israeliana, dichiarando il sionismo come una forma di razzismo; la risoluzione fu abrogata il 16 dicembre 1991, poco dopo la fine della guerra fredda.
Con una crescente presenza del Terzo mondo e il fallimento della mediazione delle Nazioni Unite nei conflitti in Medio Oriente, in Vietnam e nel Kashmir, le Nazioni Unite spostarono sempre di più la loro attenzione su alcuni suoi obiettivi apparentemente secondari riguardanti lo sviluppo economico e lo scambio culturale. Negli anni Settanta, il bilancio dell’organizazione dedicato allo sviluppo sociale ed economico era di gran lunga superiore al suo bilancio destinato al mantenimento della pace.
Dopo la Guerra Fredda
Dopo la guerra fredda, le Nazioni Unite aumentarono di molto le proprie azioni finalizzate la mantenimento della pace, assumendo più missioni in dieci anni di quante ne avessero avute nei quattro decenni precedenti. Tra il 1988 e il 2000, il numero di risoluzioni del Consiglio di sicurezza adottate più che raddoppiò e il bilancio per le operazioni di pacekeeping della pace aumentò di oltre dieci volte.
Le Nazioni Unite negoziarono la fine della guerra civile di El Salvador, intrapresero con successo una missione di mantenimento della pace in Namibia e supervisionarono allo svolgimento delle elezioni democratiche nel Sudafrica post-apartheid e a quelle post-Khmer Rossi in Cambogia.
Nel 1991, le Nazioni Unite autorizzarono una coalizione guidata dagli Stati Uniti per respingere gli l’invasione irachena del Kuwait. Brian Urquhart, sottosegretario generale dal 1971 al 1985, in seguito descrisse le speranze sollevate da questi successi come un “falso rinascimento” per l’organizzazione, date le missioni più travagliate che seguirono.
Sebbene la Carta delle Nazioni Unite fosse stata scritta principalmente per prevenire l’aggressione di una nazione contro un’altra, all’inizio degli anni 1990 le Nazioni Unite dovettero affrontare una serie di crisi simultanee e gravi che si verificarono all’interno di alcuni stati, come in Somalia, ad Haiti, in Mozambico e nell’ex Jugoslavia.
La missione delle Nazioni Unite in Somalia è stata ampiamente considerata come un fallimento dopo il ritiro degli Stati Uniti successivo alla tragica battaglia di Mogadiscio, mentre la missione delle Nazioni Unite in Bosnia ha subito numerose critiche per la sua pianificazione scarsa ed indecisa di fronte ad una pulizia etnica in corso. Nel 1994, la missione di assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda non è intervenuta in occasione del genocidio che si stava verificando a causa dell’indecisione del Consiglio di sicurezza.
Il segretario Kofi Annan
A partire dagli ultimi decenni della guerra fredda, alcuni commentatori statunitensi ed europei criticarono l’organizzazione per la sua cattiva gestione e corruzione. Nel 1984, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, ritirò il finanziamento della sua nazione dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) a seguito di accuse di cattiva gestione; scelta che venne seguita dal Regno Unito e da Singapore.
Boutros Boutros-Ghali, segretario generale dal 1992 al 1996, intraprese una riforma del segretariato, riducendo in le dimensioni dell’organizzazione mentre il suo successore, Kofi Annan ha avviato ulteriori riforme gestionali di fronte alle minacce degli Stati Uniti di non versare le proprie quote.
Gli anni 2000
Dalla fine degli anni 1990 ai primi anni 2000, gli interventi internazionali autorizzati dalle Nazioni Unite assunsero una più ampia varietà di forme. Si tenne anche il Vertice del Millennio per discutere il ruolo delle Nazioni Unite nel XXI secolo. L’incontro di tre giorni è stato il più grande raduno dei leader mondiali nella storia e si concluse con l’adozione da parte di tutti gli Stati membri degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG), un impegno per raggiungere lo sviluppo internazionale in settori quali la riduzione della povertà, l’uguaglianza di genere e la salute pubblica.
La missione delle Nazioni Unite nella Guerra civile in Sierra Leone del 1991-2002 venne integrata dai Royal Marines britannici mentre l’invasione dell’Afghanistan nel 2001 venne supervisionata dalla NATO. Nel 2003, gli Stati Uniti invasero l’Iraq nonostante il Consigli di Sciurezza non avesse approvato l’azione, tornando a far crescere i dubbi sull’efficacia dell’organizzazione.
Con l’ottavo segretario generale, Ban Ki-moon, le Nazioni Unite intervennero con forze di pace in situazioni di crisi come la nel conflitto del Darfur in Sudan, il conflitto del Kivu nella Repubblica Democratica del Congo e inviarono osservatori e ispettori per appurare la presenza di armi chimiche nella Guerra civile siriana. Nel 2013, una revisione interna delle azioni delle Nazioni Unite intraprese nelle battaglie finali della guerra civile dello Sri Lanka del 2009 concluse che l’organizzazione aveva ottenuto un “fallimento sistemico”.
Gli anni 2010
Nel 2010, l’organizzazione subì la peggiore perdita di vite umane della sua storia, quando 101 persone morirono nel terremoto di Haiti. Nel 2013, una revisione interna delle azioni delle Nazioni Unite intraprese nelle battaglie finali della guerra civile dello Sri Lanka del 2009 concluse che l’organizzazione aveva ottenuto un “fallimento sistemico”.
I progressi verso questi obiettivi, che dovevano essere raggiunti entro il 2015, si sono rivelati in definitiva diseguali. Il vertice mondiale del 2005 ribadì l’attenzione delle Nazioni Unite sulla promozione dello sviluppo, del mantenimento della pace, dei diritti umani e della sicurezza globale. Nel 2015 l’organizzazione promosse gli obiettivi di sviluppo sostenibile per conseguire gli obiettivi di sviluppo del Millennio.
Oltre ad affrontare le sfide globali, le Nazioni Unite hanno cercato di migliorare la propria responsabilità e legittimità democratica impegnandosi maggiormente con la società civile e promuovendo un collegio elettorale globale. Nel tentativo di migliorare la trasparenza, nel 2016 l’organizzazione ha tenuto il suo primo dibattito pubblico tra i candidati al segretario generale.
Il 1° gennaio 2017, il diplomatico portoghese António Guterres, che in precedenza era stato Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, è diventato il nono segretario generale. Fin da subito, Guterres ha messo in evidenza diversi obiettivi chiave per la sua amministrazione, tra cui un’enfasi sulla diplomazia per prevenire i conflitti, sforzi più efficaci per il mantenimento della pace e una sostanziale razionalizzazione dell’organizzazione affinché sia più reattiva e versatile alle esigenze globali.
Composizione
Le Nazioni Unite sono composte da sei organismi principali: l’Assemblea Generale, il Consiglio di sicurezza, il Consiglio economico e sociale (ECOSOC), il consiglio di amministrazione fiduciaria, la Corte internazionale di giustizia e il segretariato delle Nazioni Unite.
Il sistema delle Nazioni Unite comprende inoltre una moltitudine di agenzie specializzate, come il Gruppo della Banca mondiale, l’Organizzazione mondiale della sanità, il Programma alimentare mondiale, l’UNESCO e l’UNICEF. Inoltre, organizzazioni non governative possono ottenere lo status consultivo, come ECOSOC e altre agenzie per partecipare ai lavori delle Nazioni Unite. Il direttore amministrativo delle Nazioni Unite è il segretario generale, attualmente è il politico e diplomatico portoghese António Guterres, che ha iniziato il suo mandato quinquennale l’1 gennaio 2017. L’organizzazione è finanziata da contributi volontari e valutati dei suoi Stati membri.
Alle Nazioni Unite, ai suoi dirigenti e alle sue agenzie sono stati conferiti diversi premi Nobel per la pace, sebbene alcune valutazioni della sua efficacia siano state contrastanti. Alcuni commentatori ritengono che l’organizzazione sia una forza importante per la pace e lo sviluppo umano, mentre altri l’hanno definita inefficace, di parte o corrotta.