Cronaca

Covid, Gimbe: “Strategia del rischio ragionato ha funzionato, ora garantire aperture irreversibili”

Covid, la Fondazione Gimbe, nel suo ultimo monitoraggio settimanale, avanza alcune proposte per far sì che le aperture siano durature, e non ci siano più ‘stop and go’: Cartabellotta chiede di incentivare il testing e riprendere il tracciamento.

Covid, la Fondazione Gimbe propone 4 proposte per aperture durature

Come riporta “Fanpage”, in dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 720 (-28,3%)
  • Terapia intensiva: -334 (-25,2%)
  • Ricoverati con sintomi: -2.365 (-27,6%)
  • Isolamento domiciliare: -39.695 (-15,4%)
  • Nuovi casi: 22.412 (-27,4%)
  • Casi attualmente positivi: -42.394 (-15,8%)

Dichiara Cartabellotta

“Da 11 settimane consecutive – ha dichiarato il presidente Nino Cartabellotta – si conferma il trend in discesa dei nuovi casi, sia per la ridotta circolazione del virus, come dimostra la riduzione del rapporto postitivi/casi testati, sia per la diminuzione dell’attività di testing. Da metà aprile sono in costante calo anche i decessi, che nell’ultima settimana si attestano in media poco sopra i 100 al giorno”.

Dichiara Renata Gili

“Grazie alle coperture vaccinali di anziani e fragili – ha detto Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione – continua il progressivo svuotamento degli ospedali. L’occupazione dei posti letto COVID a livello nazionale si attesta al 10% in area medica e all’11% in terapia intensiva, con tutte le Regioni sotto le soglie di allerta”.

Nel dettaglio

In questa fase di diminuita circolazione del virus e allentamento della pressione sugli ospedali si rilevano due criticità: da un lato la riduzione dell’attività di testing che attesta la rinuncia al tracciamento dei casi, dall’altro una rilevante eterogeneità regionale nell’attività di sequenziamento. In dettaglio:

  • Testing: il numero di persone testate settimanalmente, stabile sino alla prima decade di maggio, si è ridotto nelle ultime 3 settimane da 662.549 a 439.467 (-33,7%). E nello stesso periodo sono state testate, con tampone molecolare o antigenico, in media 120 persone/die per 100.000 abitanti con nette differenze regionali: da 199 del Lazio a 49 della Puglia.

Spiega Cartabellotta

“Purtroppo, ha spiegato Nino Cartabellotta, i criteri per conquistare e mantenere la zona bianca, introdotti con il DL 18 maggio 2021 n. 65, disincentivano le Regioni a potenziare le attività di testing e a riprendere il tracciamento, proprio nel momento in cui i numeri del contagio permetterebbero di utilizzare un’arma mai adeguatamente utilizzata”.

  • Sequenziamento: nel bollettino Prevalenza e distribuzione delle varianti del virus SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia, l’Istituto Superiore di Sanità riporta che nel periodo 28 dicembre 2020-19 maggio 2021 è stato sequenziato l’1,11% (n. 23.170) dei casi positivi. Da febbraio 2021 vengono sequenziati oltre 1.000 casi settimanali, in linea con gli standard dell’European Centre for Disease and Control, seppure con performance regionali molto eterogenee: dal 6,05% dell’Abruzzo allo 0,09% del Piemonte.

“Un’insufficiente attività di sequenziamento – ha sottolineato Cartabellotta – non consente di identificare le varianti più contagiose se non dopo l’aumento dei casi, né di adeguare le strategie vaccinali se necessario. Ad esempio sulla variante delta (indiana) più contagiosa del 20-60%, l’efficacia di una sola dose di vaccino sulla malattia sintomatica si attesta intorno al 33% sia per il vaccino Pfizer che AstraZeneca, mentre dopo il ciclo completo sale rispettivamente all’88% e al 60%”.

Le proposte di Gimbe per le riaperture

“Il netto miglioramento del quadro pandemico – ha commentato Cartabellotta – se da un lato attesta il successo del “rischio ragionato”, dall’altro richiede che il prudente ottimismo sia accompagnato da una strategia condivisa tra Governo e Regioni per garantire l’irreversibilità delle riaperture”.

Per questo Gimbe avanza quattro proposte:

  • Apportare al nuovo sistema per assegnare i colori alle Regioni i necessari correttivi (per esempio uno standard di tamponi per 100mila abitanti), per incentivare il testing e riprendere il tracciamento, senza timore di non conquistare o di perdere la zona bianca;
  • definire una modalità univoca per identificare tempestivamente e arginare eventuali focolai;
  • potenziare il sequenziamento delle varianti, in particolare in alcune Regioni, e in caso di diffusione della variante indiana somministrare la seconda dose di vaccino ad anziani e fragili secondo l’intervallo ottimale delle sperimentazioni cliniche;
  • attuare nuove strategie per vaccinare gli oltre 3,3 milioni di over 60 senza copertura e ad alto rischio di ospedalizzazione (ad esempio chiamata attiva, open day dedicati, comunicazione istituzionale dedicata.

Fonte: Fanpage


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