Per la pm di Verbania, Donatella Banci Buonamici, l’incidente probatorio sui resti della cabina della funivia del Mottarone, precipitata domenica 23 maggio provocando la morte di 14 persone, “pregiudicherebbe in modo irreversibile lo svolgimento delle attività di indagine“. La decisione sul concederlo o respingerlo è attesa per oggi.
Funivia Mottarone: oggi la decisione della procura su incidente probatorio
La richiesta, inoltrata dal difensore di Gabriele Tadini, il capo servizio agli arresti domiciliari, sottolinea la necessità di mettere al riparo i resti dalle intemperie ma anche da eventuali malintenzionati. Per il procuratore capo Olimpia Bossi e il pm Laura Carrera, invece, la richiesta a “soli 11 giorni” dal disastro appare “prematura” non solo perché la cabina e la fune traente sono state coperte “da teloni” come chiesto dal consulente della procura, ma anche perché si sottovalutano le operazioni di rimozione della cabina per le quali oggi si procede con un sopralluogo con i vigili del fuoco.
Incidente probatorio richiesta inammissibile
Se il gip concedesse e decidesse per l’immediato svolgimento dell’incidente probatorio sulla fune e sul sistema frenante come chiesto dalla difesa di Tadini, si “pregiudicherebbe in modo irreversibile lo svolgimento delle attività di indagine“, avverte la procura che chiede accertamenti più approfonditi sull’impianto anche per capire se la decisione di Tadini di bloccare i forchettoni abbiano inciso sulla rottura della fune traente.
La procura chiede di dichiarare la richiesta inammissibile (non è stata notificata al direttore di esercizio Enrico Perocchio ma solo al suo difensore), di rigettarla perché infondata o in subordine disporla tra “almeno due mesi” per individuare tutti gli indagati che devono partecipare agli accertamenti irripetibili.