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Mix vaccini, la seconda dose diversa dalla prima è efficace e sicura? | Cosa dicono gli esperti

Caos AstraZeneca e seconda dose diversa dalla prima. Lo ha deciso il ministro della Salute Roberto Speranza. Una decisione che lascia in sospeso numerosi interrogativi. La seconda dose con un altro vaccino è più efficace e sicura? Vediamo insieme che cosa dicono gli esperti.

Mix vaccini, la seconda dose diversa dalla prima è efficace e sicura?

Gli studi finora condotti,  e le conoscenze acquisite in un anno di pandemia da Covid, indicano che il mix di due diversi vaccini potrebbe essere addirittura più efficace e protettivo. “C’è un criterio fondamentale che deve essere rispettato – premette Federico Perno, direttore di Microbiologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – ossia che la prima e la seconda dose di due vaccini diversi siano dirette verso gli stessi antigeni del virus“. Visto che i quattro vaccini contro il Coronavirus utilizzati finora contengono lo stesso antigene virale, ossia la proteina S, “la mescolanza di questi antigeni concettualmente è fattibile”. In linea di principio, dunque, «due vaccini diversi contro lo stesso antigene del virus come minimo hanno lo stesso effetto, come massimo potrebbero addirittura avere un effetto aggiuntivo”.

È la prima volta?

“No. È una procedura che in passato si è adottate anche per altre vaccinazioni – ricorda Mauro Pistello, vicepresidente della Società italiana di Microbiologia – Per esempio, per l’epatite b, molti soggetti rispondevano poco ad un primo vaccino, per cui i richiami successivi li hanno fatti con un farmaco diverso. La possibilità di combinare i vaccini è insomma nota da tempo ed è persino ritenuta benefica”.

La sicurezza

“Non ci sono particolari controindicazioni – spiega Pistello – La probabilità di effetti avversi è dovuta infatti agli eccipienti e non al vaccino”. In sostanza, la tossicità potrebbe essere prodotta dal vettore virale nel caso di AstraZeneca, o da altre particelle (per Pfizer)”. 

Con il mix l’immunità cambia?

“Ancora non lo sappiamo. La durata potrebbe anche essere maggiore. Ricordiamo comunque che normalmente – spiega Pistello – anche se gli anticorpi decadono, per la maggior parte dei vaccini utilizzati la memoria immunologica dura per tutta la vita. Nel senso che, se un soggetto incontra l’antigene o il virus anche dopo decenni, si osserva che il sistema immunitario risponde come se quel virus lo avesse già visto”.

Quali potrebbero essere gli effetti collaterali?

Secondo uno studio condotto in Spagna su oltre 600 pazienti, “la mescolanza di vaccino – sottolinea Menichetti – produce una discreta reattogenicità. Potrebbe aumentare cioè la frequenza degli effetti collaterali lievi, come per esempio la febbre, e solo moderatamente l’intensità di queste reazioni. Ma si tratta di dati ancora del tutto preliminari”.


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