Cronaca

Il Giappone apre alla settimana lavorativa da quattro giorni: la possibile svolta

La settimana lavorativa da quattro giorni, una proposta che arriva dal Giappone dove il governo locale cerca di correre ai ripari contro la pratica del Karoshi, ovvero morti causate dall’eccessivo carico di lavoro. Il governo ha deciso di incoraggiare le aziende del Paese a lasciar decidere ai propri dipendenti se lavorare 4 o 5 giorni alla settimana, puntando a creare un migliore equilibrio tra impiego e vita privata.
Il progetto è stato inserito nelle linee guida del Piano economico annuale presentato dall’esecutivo e punta sia a migliorare il tasso di produttività – in un contesto demografico di carenza cronica di manodopera – fornendo l’opportunità ai dipendenti di aggiornare le proprie competenze professionali, sia a garantire maggior tempo libero per le responsabilità familiari, in una società che si confronta anche con il crollo delle nascite.

Giappone, si valuta settimana lavorativa da quattro giorni

La diffusione della pandemia da Covid, nell’ultimo anno, ha consentito ad un maggior numero di persone di svolgere la propria professione da casa e in questa direzione in aprile il partito liberal-democratico, a capo della coalizione di governo, ha proposto le linee guida alle aziende del Paese. In base a un’indagine dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), pur lavorando in media meno ore di nazioni come l’Italia, l’Australia e il Canada, i dipendenti giapponesi utilizzano un minor numero di giorni vacanze durante l’anno, con un livello di flessibilità aziendale e di efficienza che rimane molto più basso.

Cosa dicono gli esperti

Dopo aver mostrato un picco nel 1995, a 87 milioni, la popolazione in età lavorativa in Giappone è andata scendendo costantemente e si prevede un assestamento a quota 70 milioni nel 2030. Tuttavia, gli analisti ritengono che una settimana più corta porterà come conseguenza specifica a una riduzione degli stipendi e a una revisione al ribasso dei piani pensione, che non tutti gli impiegati vedranno di buon occhio.
Il maggior tempo libero a disposizione, inoltre, potrebbe tramutarsi nella ricerca di un secondo impiego, che finirebbe per eliminare le intenzioni iniziali del legislatore. A questo riguardo il governo ha allo studio un sistema in cui sarà il lavoratore a decidere il piano che più è conforme alle sue aspettative, rispetto alle esigenze dell’azienda. Se approvato entro fine mese, i costi sociali del piano si rifletteranno sul budget del prossimo anno fiscale, consentendo ai datori di lavoro di introdurre l’opzione della settimana di 4 giorni lavorativi.
Fonte: Rtl.it

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