Almanacco

Il protagonista del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi, l’eroe che cambiò la storia

Giuseppe Garibaldi: le cronache storiche lo citano come eroe dei due mondi, generale e condottiero di imprese militari compiute sia in Europa che in America meridionale.

Giuseppe Garibaldi, l’eroe del Risorgimento italiano

Nelle memorie italiane è celebrato quale principale protagonista del Risorgimento, fu uno degli artefici dell’Unità d’Italia.

Nato il 4 luglio 1807 a Nizza (fino al 1860 nel Regno sabaudo, oggi in Francia) e morto il 2 giugno 1882 a Caprera, in stretto contatto con i mazziniani, partecipò ai moti di Genova, alla Seconda guerra d’Indipendenza come generale dell’Esercito piemontese e organizzò la famosa Spedizione dei Mille. Partecipò, anche, alla Terza guerra d’Indipendenza e alla guerra Franco-Prussiana a fianco dei francesi.

La spedizione dei Mille e l’Unità d’Italia

Dopo molte peripezie ed aver preso parte a diverse azioni belliche, cadute, per le discordie interne, lasciò la regione, recandosi, nel 1841, a Montevideo. Al soggiorno riograndese risale il suo incontro con Anita, l’innamoramento, l’abbandono del marito per seguire l’eroe e la nascita nel 1840 del primogenito Menotti, cui seguirono Teresita e Ricciotti.

Morto poi il marito, il 26 marzo 1842, Giuseppe e Anita poterono unirsi in matrimonio a Montevideo. Anche nell’Uruguay, Garibaldi riprese a combattere in favore di quel paese che lottava contro l’Argentina. Comandante di alcune flottiglie, fu in questo periodo che creò la Legione Italiana, che condusse, vestita di quelle camicie rosse che un giorno diverranno leggendarie, in diverse valorose azioni, come nei combattimenti del Cerro, del Salto e sul fiumicello S. Antonio. Quest’ultima battaglia mise in luce le qualità militari di Garibaldi, nominato generale, e nel 1847, capo della difesa di Montevideo.

Eroe in patria e personaggio storico di fama universale, girò per il mondo in qualità di ufficiale di navi mercantili e, successivamente, capitano di lungo corso al comando. Fu anche un difensore degli animali e il promotore della prima associazione italiana nata in difesa dei loro diritti, la “Regia società torinese protettrice degli animali”, oggi ENPA.

Sepolto a Caprera, nel cosiddetto “Compendio garibaldino”, gli sono state dedicate, negli anni, diverse emissioni filateliche.