Il Kc767 dell’Aeronautica Militare proveniente da Kabul è atterrato a Fiumicino riportando in Italia 74 persone che hanno lasciato l’Afghanistan dopo l’avanzata dei Talebani: si tratta di personale dell’ambasciata, connazionali che si trovavano nel Paese ed una ventina di ex collaboratori afghani a rischio ritorsioni se fossero rimasti in Patria. È il primo volo del ponte aereo messo a punto dalla Difesa per evacuare i connazionali dall’Afghanistan.
Atterrato a Fiumicino aereo con italiani rimpatriati da Kabul
Il volo – spiega una nota congiunta dei ministeri degli Esteri e della Difesa – partito nella giornata di ieri, “rientra nel piano per riportare in patria il personale dell’ambasciata italiana e nell’operazione ‘Aquila Omnia’ per portare in Italia gli ex collaboratori afgani con loro famiglie.
Piano e operazione pianificati e diretti dal Comando operativo di vertice interforze (COVI), comandato dal generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, ed eseguito dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI con la collaborazione per la prima accoglienza e il supporto sanitario della Croce rossa italiana”.
Contestualmente e successivamente all’evacuazione del personale diplomatico e connazionale, proseguirà il lavoro di coordinamento del Team militare del COVI, con l’operazione ‘Aquila Omnia’, per l’evacuazione umanitaria dall’Afghanistan dei collaboratori afgani del ministero della Difesa e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, nel più breve tempo possibile, attraverso un ponte aereo assicurato da aerei KC767 dell’Aeronautica Militare.