Vaccini tossici, fake news terrificante. Ad affermarlo è Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell’Università Statale di Milano commentando la fake news diffusa nei giorni scorsi sui social e costruita su una falsa carta intestata dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Vaccini Covid: Pregliasco “fake news terrificanti”
“Queste fake news sono terrificanti – dice il virologo all’Adnkronos Salute – perché sono elementi che, in un contesto di creduloni o comunque di dubbiosi, riconfermano che c’è una base di sfiducia verso le istituzioni e verso la trasparenza. Una trasparenza che talvolta ha giocato male perché quello che si è detto sul vaccino AstraZeneca e sugli effetti collaterali doveva essere visto come un segno di attenzione spasmodica verso la trasparenza e invece ci si è rivoltata contro“.
La situazione dei contagi
Per quanto riguarda la situazione dei contagi in Italia, Pregliasco afferma che “è un mix esplosivo di elementi” a portare Sicilia e Sardegna verso la zona gialla. “È chiaro che noi facilitando il turismo abbiamo complessivamente facilitato la diffusione del virus, e ci sta: bisogna vivere e convivere con questa presenza. Non a caso – rileva l’esperto – tutte le regioni a vocazione turistica sono messe più o meno male”. Ma oltre a questo, un ruolo lo giocano “una serie di aspetti complessivi: la quota di vaccinati, i comportamenti e la quota di disponibilità di posti letto“.
Secondo Pregliasco, “c’è poi un problema legato anche al numero di abitanti: con un incremento macroscopico di persone è naturale – evidenzia il virologo – che ci sia un problema di saturazione di posti letto. Insomma è un mix: meno vaccinazioni, più persone, strutture più in difficoltà e questi sono i risultati”.
Zona gialla
“La zona gialla attuale – osserva ancora – è di un giallo molto più scolorito rispetto alle restrizioni che prevedeva in precedenza“, quindi l’eventuale passaggio delle regioni in giallo rischia di essere “un po’ simbolico. È comunque un elemento utile per dare maggiore attenzione alla situazione ma è un primo step che rischia di dover prevedere poi ulteriori restrizioni perché – ricorda Pregliasco – si è visto che le restrizioni più serie hanno dato un’efficacia complessiva. Dunque la zona gialla attuale” che prevede solo l’obbligo di mascherine all’aperto e al chiuso e un minor numero di commensali nei ristoranti, senza l’introduzione di vincoli per spostamenti o coprifuoco, “potrebbe essere solo un passaggio verso l’arancione“.