Cronaca

No Green pass a caccia di medici e politici: la chat su Telegram con numeri e indirizzi

I No Green pass sono a caccia di medici, politici e giornalisti che sostengono la campagna di vaccinazione contro il Covid e la certificazione verde. Sulla chat Telegram ‘Basta dittatura’ si invita infatti a pubblicare numeri di telefono e indirizzi di quanti sono favorevoli al Green Pass.

 Su Telegram le minacce ai medici e i politici che sostengono il Green Pass

Inviate numeri e indirizzi di tutti i criminali. Mandateci poi video e registrazioni audio per far divertire anche gli altri“, quanto si legge nella chat. I più colpiti sono Matteo Bassetti e Roberto Burioni, ma anche giornalisti del Fatto Quotidiano ed esponenti politici come Licia Ronzulli. “Se avete personaggi criminali da segnalare, invitate nei commenti tutti i suoi contatti, numero, indirizzo, con prova di cosa ha fatto con link“, si legge.

I messaggi nella chat Telegram

In meno di 24 ore sono tutti terrorizzati, tutti i canali di manipolazione ne parlano. Bastava mettere i loro numeri e indirizzi, com’è che nessuno ci aveva pensato prima?“, si legge nella chat dove si invita anche a scrivere al governo e ad annullare le tessere sindacali protestando contro Cgil, Cisl e Uil: “Che ne dite di fare una bella visita anche alle sedi di questi sindacati di me…?“.

Il blocco delle stazioni ferroviarie

Per domani il gruppo ha annunciato un blocco delle principali stazioni ferroviarie del Paese per protestare contro il Green Pass: “Portatevi tranquillamente i vostri bambini al blocco dei treni, come nei 6 sabato di proteste precedenti, sarà tutto pacifico“, sottolineano gli amministratori del gruppo.

Se ognuno di noi, più di 35mila membri, invitasse una sola persona nel canale, il numero degli iscritti raddoppierebbe in un giorno solo, e avremmo un impatto molto più grande! Allora facciamolo!“, hanno scritto questa notte gli organizzatori del gruppo, e gli aderenti sembrano averli presi in parola: sono infatti saliti nell’arco di poche ore a quasi 42.000 gli iscritti nel gruppo, nato per manifestare e protestare contro il Green Pass.

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