Trentasei anni fa la morte di Giancarlo Siani. Il giornalista napoletano ha appena parcheggiato la Citroen Mehari, di colore verde, davanti alla sua abitazione in via Vincenzo Romaniello, al Vomero, dov’è ritornato dopo aver vanamente cercato due biglietti per il concerto di Vasco Rossi. Dall’oscurità si fanno avanti tre killer col volto scoperto e fanno fuoco su di lui.
La morte di Giancarlo Siani
Solo quattro giorni prima aveva compiuto 26 anni e, come testimonieranno i suoi colleghi, mai avrebbe pensato di andare incontro a un così tragico destino. La profonda passione per il giornalismo, nata tra i banchi della scuola media con il giornalino di classe, lo aveva portato a collaborare per il principale quotidiano della sua regione: Il Mattino.
Come corrispondente dalla difficile realtà di Torre Annunziata, si era scontrato con il volto più violento della camorra, fenomeno che Giancarlo aveva saputo analizzare a fondo anticipandone in molti casi cambiamenti e strategie. Per questi ed altri motivi, su cui ancora ci s’interroga, era diventato un nemico da eliminare per i clan della zona, in lotta fra loro per il controllo del mercato della droga.
Indagini e processo
Le indagini e il conseguente processo, conclusosi nel 2003, condanneranno come mandanti Angelo Nuvoletta e Luigi Baccante all’ergastolo e alla stessa pena, come esecutori materiali, Armando Del Core e Ciro Cappuccio (il terzo esecutore Gaetano Vaiolare avrà 28 anni). Ma saranno in molti, tra inquirenti e media, a sospettare motivazioni ben più gravi dietro l’omicidio del giovane cronista, da ricercare probabilmente nelle inchieste di quest’ultimo sulle collusioni tra politica e malavita nella gestione del post terremoto.
Un simbolo
Nel corso degli anni Siani diverrà sempre più un simbolo della lotta alla criminalità organizzata e del giornalismo d’inchiesta, ispirando associazioni, radio, giornali ed iniziative culturali che si rifaranno alla sua esperienza. Nel 2004 l’Ordine dei giornalisti della Campania istituirà un premio a suo nome dedicato ai giornalisti impegnati nella cronaca.
Dei tre film che richiameranno la sua storia, Fortapasc (2009) del regista Marco Risi sarà quello che otterrà maggior successo di pubblico e critica.