“L’ultimo anno e mezzo è stato duro per tutti: il Covid, il distanziamento sociale e la didattica a distanza ci hanno provati per benino, e nel migliore dei casi ci hanno costretti a cambiare le nostre abitudini, i nostri ritmi, le nostre priorità”, scrive ancora Nespoli, prima di rivelare la sua malattia. “Non aggiungo altro se non una riflessione, potrà sembrare banale ma la sento e l’ho sempre sentita mia, un approccio alle cose, una filosofia che arriva direttamente da un modo di dire spaziale: bisogna avere coraggio e dare tutto se si vuole puntare alle stelle. Per aspera ad astra!”, conclude l’astronauta.
Chi è Paolo Nespoli
Nato a Milano il 6 aprile del 1957, laureato in ingegneria aerospaziale e ingegneria meccanica, è selezionato nel 1998 dall’Agenzia Spaziale Italiana. La sua prima missione, anche questa dell’ASI, la STS-120 chiamata Esperia, ha inizio nell’ottobre del 2007 e l’obiettivo di trasportare e collocare sulla ISS il Nodo-2 realizzato in Italia. Successivamente è il primo astronauta italiano a partecipare ad una missione di lunga durata.
La missione, dell’Agenzia Spaziale Europea, è denominata MAGISSTRA e prende il via a bordo della Soyuz TMA-20 nel dicembre del 2010. Tornato nello spazio nel 2017 per una missione di lunga durata dell’ASI, chiamata VITA, sempre a bordo della Soyuz MS-09, con i suoi 313 giorni, 02 ore e 36 minuti di permanenza nello spazio è, al momento, il più longevo nello spazio per permanenza a livello europeo.