Finta cieca scoperta a Catanzaro: sequestro da oltre 200mila euro
L’indagine che, secondo l’ipotesi accusatoria, ha consentito di smascherare la falsa cieca è scattata diversi mesi addietro quando, a seguito di una lite di vicinato, i militari si sono resi conto che, dalla descrizione dei fatti resa, la donna aveva compiuto, con estrema disinvoltura, azioni di vita ordinaria incompatibili con il suo status di non vedente. Inoltre, da una verifica su precedenti denunce sporte dall’indagata all’Arma, già presenti agli atti, è emerso che in passato la donna, nello spiegare i fatti accaduti, ha anche riferito di avere “visto” situazioni o cose, dimostrando agli investigatori oltre che di non essere era affetta da alcuna invalidità anche la capacità di presentarsi in una caserma dei carabinieri.
L’indagine
A quel punto, i militari, dopo aver verificato che effettivamente la donna percepiva, ormai da decenni, un’indennità per la propria condizione di non vedente hanno iniziato a seguirla e pedinarla con discrezione, riprendendola ed osservandola mentre compiva attività quotidiane come fare la spesa guardando e scegliendo con cura i cibi da prendere, passeggiare in autonomia per le strade cittadine voltandosi e guardando a destra e sinistra nell’attraversare la strada e facendo da capofila ad un gruppo di amiche.
L’accusa
Infine, convocata in caserma con una scusa, ormai sicura di non essere più scoperta visti gli anni di finzione senza verifiche, ha dimostrato di leggere e firmare normalmente alcuni documenti. Tutte le prove raccolte e la quantificazione del danno complessivo, sino al dicembre 2020 oltre 200mila euro, sono state trasmesse alla Procura di Catanzaro, con annessa denuncia del medico specialista, in quanto, in sede di Commissione di invalidità, aveva attestato l’esistenza di una grave malattia degli occhi tale da portare la donna ad un’assoluta cecità.
Fonte: Tgcom24