Salame killer, l’allarme dalle Marche
“Quei salami erano prodotti sostanzialmente freschi – ha spiegato a CentroPagina – stavano completando il ciclo di stagionatura a una certa temperatura e umidità negli appositi armadi di stagionatura. Li avevamo preparati da neanche 15 giorni e non sono ancora commestibili“.
Quindi l’avviso: “I salami hanno bisogno di tempo per eliminare il carico di acidità della carne. Per coloro che dovessero esserne in possesso, vi invitiamo a non consumarli in quanto, come da disciplinare di produzione, necessitano di un periodo specifico di stagionatura, se consumati prima, potrebbe essere presente al loro interno un batterio chiamato Lhisterya, che in alcuni casi può portare anche alla morte. Nel caso di consumazione e successive complicazioni, l’azienda declina qualsiasi responsabilità”.
Lo sfogo
“Che rabbia – ha aggiunto il signor Togni – e pensare che appena due settimane fa dopo averli preparati, i controlli della Asur avevano decretato che le condizioni erano perfette e si poteva procedere alla stagionatura. Non li avrei mai venduti adesso… non sono pronti e rischiano di fare male“, ha concluso lanciando l’allarme. Intanto i carabinieri di Jesi hanno avviato le indagini del caso e acquisito elementi utili a individuare i responsabili del furto e, si spera, recuperare la refurtiva.