Cronaca

È morto a 83 anni Calisto Tanzi, l’ex patron della Parmalat

È morto all’età di 83 anni Calisto Tanzi, imprenditore la cui parabola è iniziata con la crescita della Parmalat ed è terminata con il crac del 2003 e i processi che ne seguirono. Tanzi fu protagonista delle vicende che portarono al crac finanziario del gruppo nel 2003. Per questo venne condannato a 17 anni e 5 mesi (altre condanne arrivarono per filoni collegati, come il crac ParmaTour).

È morto Calisto Tanzi: addio all’ex patron di Parmalat

Sommando tutte le condanne Tanzi avrebbe superato i 39 anni di carcere, ma tra cumuli e indulto sono scesi a una ventina. A lungo Tanzi è stato rinchiuso a casa sua, una villa (di proprietà della moglie) alle porte di Parma.
Tanzi fu anche proprietario del Parma Calcio, che durante la sua gestione vinse la Coppa delle Coppe nel 1993.

Tanzi, diventato imprenditore con Parmalat (inizialmente caseificio e pastorizzazione del latte, poi business ampliato con conserve alimentari e succhi di frutta), acquistò il Parma nel 1989 subito dopo la promozione in Serie A grazie al lavoro di Nevio Scala. La proprietà Tanzi parte col botto: sesto posto in campionato e qualificazione in Coppa Uefa, l’anno successivo vittoria della Coppa Italia e in quello dopo ancora successo in Coppa delle Coppe, 3-1 contro l’Anversa.

La cavalcata continua nel 1994, dopo gli acquisti di Asprilla e Zola, alzando la Supercoppa Uefa ai danni del Milan anche se arriva il ko nella finale di Coppa delle Coppe. L’anno dopo la Juventus ha la meglio in campionato e Coppa Italia ma i gialloblù alzano la Coppa Uefa ai danni dei bianconeri. In panchina arriva Carlo Ancelotti, subito secondo posto e prima qualificazione in Champions League grazie ai vari Buffon, Cannavaro e Thuram. Trofei anche con Malesani allenatore: Coppa Uefa e Coppa Italia nel 1999 grazie ai gol di Chiesa e Crespo. A inizio anni 2000 arrivano la Supercoppa Italiana e la terza Coppa Italia.


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Com’è morto Calisto Tanzi: cause e malattia

Calisto Tanzi è morto l’1 gennaio del 2022 all’età di 83 anni. Da tempo lontano dalla scena pubblica, non sono ancora emersi dettagli circa le cause del decesso. Tra il 2013 ed il 2014, mentre scontava gli arresti domiciliari, fu ricoverato all’ospedale Maggiore di Parma. 

Il crac Parmalat

Dopo che per quasi tutto il 2003 si erano fatte sempre più insistenti le voci sul pesantissimo passivo dei conti Parmalat (spingendo la Consob ad avviare degli accertamenti), il 17 dicembre di quell’anno, a seguito del mancato pagamento di un bond da 150 milioni di euro, Tanzi presentò come garanzia della solidità finanziaria del suo gruppo un estratto conto della Bank of America, sul quale era riportata la presenza di un deposito di 3,95 miliardi di euro intestato alla controllata Bonlat (con sede alle isole Cayman).


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Il giorno stesso l’istituto statunitense smentì l’esistenza del conto Bonlat: il patron e il suo direttore generale Fausto Tonna avevano infatti confezionato di loro pugno il documento, ritoccandolo manualmente e successivamente passandolo allo scanner. Già due giorni prima tuttavia l’intero consiglio d’amministrazione Parmalat si era dimesso e al vertice del gruppo era stato nominato Enrico Bondi, che Tanzi stesso aveva contattato nei primi giorni del mese come consulente per la ristrutturazione del gruppo.

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