Sanremo 2022

Sanremo 2022, don Fabrizio Gatta: “Achille Lauro cerca Dio, posso aiutare il tuo percorso”

“Sono certo che Achille Lauro stia cercando Dio per vie traverse. Lo invito ad avvicinarsi a Gesù. Noi sacerdoti dobbiamo favorire questo incontro con la Chiesa”. Lo dice Fabrizio Gatta, ex conduttore televisivo, oggi sacerdote. “Sei sempre il benvenuto, Lauro”, aggiunge Gatta, che è di origini romane come lui, anzi “del suo stesso quartiere”.

Sanremo 2022, che cosa ha detto don Fabrizio Gatta su Achille Lauro

“In questa chiesetta in piazza Bresca – dice, indicandola – abbiamo deciso di aprire, dalle 10 alle 22”. La prima sera, quando Achille Lauro ha cantato “Domenica” con l’Harlem Gospel Choir, Fabrizio Gatta era in sala. Il momento dell’auto battesimo di Achille Lauro lo aveva ferito spingendolo ad affermazioni forti. “Ero un po’ ferito e ho alzato i toni a causa di una mancanza di rispetto verso tanti credenti. Capisco però che la fede va bilanciata con le esigenze degli artisti e che non si può esercitare la censura. Si potrebbero usare – conclude – toni un po’ più morbidi per non urtare la suscettibilità di chi crede”.

Perché Achille Lauro si chiama così?

Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis (Verona, 11 luglio 1990), è un cantautore e rapper italiano. Noto per i suoi lavori nell’hip hop, ha preso parte alla 69ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Rolls Royce e alla 70ª edizione con il brano Me ne frego.

Il significato del nome

Il cantante prende il suo nome d’arte dall’omonimo armatore partenopeo, una scelta dettata semplicemente dall’associazione che in molti, quando era più giovane, erano soliti fare tra il suo nome di battesimo, Lauro, e il cognome, appunto, dell’armatore.

Achille Lauro

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