A Chernobyl ora è allarme radiazioni, anche se ancora mancano notizie confermate. Le truppe russe, nel corso dell’invasione dell’Ucraina, hanno preso il controllo della centrale atomica a 130 chilometri da Kiev, vicino al confine con la Bielorussia, che nel 1986 fu protagonista del più grave incidente nucleare civile della storia. Secondo la Casa Bianca i militari occupanti hanno preso in ostaggio i lavoratori della centrale.
Chernobyl conquistata dalla Russia, l’allarme
L’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina avverte: i livelli di radiazioni nella zona che circonda la centrale nucleare di Chernobyl hanno superato i livelli di controllo. Aggiunge: «Questo è connesso ai movimenti sul terreno di una grande numero di mezzi militari dotati di strumentazioni radio nella zona di esclusione e l’aumento dell’inquinamento atmosferico. I livelli di controllo delle radiazioni gamma sono aumentati ma è al momento impossibile stabilire le ragioni del cambiamento delle radiazioni di background a causa dell’occupazione e dei combattimenti militari nel territorio».
Gli invasori contestano questa tesi. Secondo l’esercito russo «i livelli di radiazioni sono normali» e la centrale è stata occupata per «proteggerla». Dall’Italia l’Isin, ispettorato per la sicurezza nucleare e radioprotezione afferma: «Siamo in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, stiamo monitorando la situazione, anche attraverso eventuali informazioni che potranno essere rese disponibili mediante i circuiti internazionali».
Contattato da AndKronos, il fisico nucleare del Cnr, Valerio Rossi Albertini, spiega che i russi, nella centrale di Chernobyl, rischiano di essere come un rinoceronte in una cristalleria e potrebbero usare il controllo del sito come arma di ricatto velato. Questa la sua analisi: «Sarebbe stato colpito un impianto di stoccaggio, ovvero un deposito all’interno del quale vengono conservate le scorie. Se si tratta solo di una frattura di una delle pareti di contenimento allora non è un grosso problema.
È possibile però che il danno sia stato più esteso, in quanto circolano notizie sull’utilizzo delle artiglierie all’interno della centrale. In questo caso allora dipende da quanto materiale è fuoriuscito, ma se è soltanto una dispersione sarebbe comunque una contaminazione abbastanza circoscritta. Se il sito fosse stato centrato da un missile o un proiettile esplosivo allora si sarebbe potuto verificare una vaporizzazione del materiale con la possibilità di una contaminazione più estesa. Dobbiamo però considerare che il sito di Chernobyl è già contaminato e quindi pioverebbe sul bagnato».
La ricostruzione
Il Washington Post, nel ricostruire la vicenda, ricorda: il ministero della Difesa russo ha confermato che le sue forze hanno preso il controllo dell’area vicino alla centrale come parte della più ampia invasione russa dell’Ucraina. «Ieri, 24 febbraio, le unità delle forze aviotrasportate russe hanno preso il pieno controllo dell’area intorno alla centrale nucleare di Chernobyl», ha detto venerdì il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, secondo l’agenzia di stampa Interfax. Aggiunge nella sua analisi il quotidiano americano: «Nei decenni successivi all’incidente, gli studi hanno dimostrato che le radiazioni di Chernobyl hanno portato a vari problemi di salute, inclusi problemi alla tiroide, in particolare nei bambini. Le Nazioni Unite hanno stimato che almeno 4.000 persone potrebbero essere morte a causa dell’esposizione alle radiazioni. La zona di Chernobyl, uno dei luoghi più radioattivi al mondo, è rimasta chiusa dal 1986, sebbene un piccolo numero di persone viva ancora nell’area, per lo più ucraini anziani che si sono rifiutati di evacuare».