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Le migliori frasi, testi e canzoni dei Baustelle: le più belle

I Baustelle, sono un gruppo musicale indie rock italiano nato verso nella metà degli anni novanta. Sono molto famosi per le loro interpretazioni musicali. Scopriamo insieme le migliori frasi, testi e canzoni più belle dei Baustelle.

Le frasi, testi e canzoni dei Baustelle: le più belle

Di seguito una selezione di frasi, testi, canzoni e immagini più belle dei Baustelle:

  • Tutto ciò significa, anche tu mi ucciderai. Un rasoio inciderà le mie vene, ora. Ridi, dietro lenti scure riderai. Tutto ciò vuol dire che anche tu mi tradirai. (da Martina)
  • Mio padre spera venga sotterranea la modernità. (da Sadik)
  • È la mia droga, non mi può far male. (da Noi bambine non abbiamo scelta)

Baustelle

  • Mi scrive sulla bocca le parole che non posso dire quando piango in questo mondo stupido. Mi fa morire con le mani buone da trasmettere. A queste natiche di panna e di caffè: che male c’è? (da Noi bambine non abbiamo scelta)
  • Tremavo un po’, di doglie blu e di esistenza inutile; vibravo di vertigine, di lecca-lecca e zuccheri. (da Gomma)
  • Potrei scambiare i miei “le ore” con te? (da Gomma)
  • Avrei bisogno di scopare con te. (da Gomma)
  • A che cosa pensano questi umani fragili? A che cosa servono i miei rami stupidi? A che cosa servono, se mi lascio prendere da pensieri inutili? Posso solo esistere, in eterno vivere; senza avere gli attimi degli amanti giovani, degli amori giovani. A che cosa pensano questi umani fragili? (da La canzone del parco)
  • Domani è lontano domani è lontano se mi ami ora. (da La canzone del parco)
  • Mi facevo di alcolici andati a male. (da La canzone del riformatorio)
  • Erano giorni di vita dura. Mi sorridevi senza pietà, e non vedevi che la paura mi portava via la libertà di non amare. (da La canzone del riformatorio)
  • Le sogno la notte le tue grida. Le tue cosce bianche stonano sopra le donnine pornografiche appese dagli altri custoditi qui. (da La canzone del riformatorio)
  • Le vite perdute come gioia, passata per sempre come moda. Ma cos’è che ci rende prigionieri? (da La canzone del riformatorio)
  • Lei mi fa male dentro come in quella scena di Pietrangeli dove la sera a Roma si muore d’amore. | E la vita è che siamo stelle, è che siamo miseri. (da Cinecittà)
  • Io non so fare niente volevo solamente… Chiuderti di sopra, su da me forever. (da Io e te nell’appartamento)
  • Ci prenderemo come i cani, la gente fuori non lo capirebbe mai. Perduti nell’appartamento non ci ritroveremo mai. Quanti anni hai? Ma sempre meglio di morire di tanti anni uguali e neanche un attimo. (da Io e te nell’appartamento)
  • E ci ameremo come i cani, e tu non mi ricorderai, negli anni, mai. E non sarà poi tanto bello, glissando di violini come al cinema. Ma sempre meglio di una sera d’inverno contro la città, non ti sembra? (da Io e te nell’appartamento)
  • Se con gli altri balli il twist, se con gli altri prendi il trip, dove vado? Non lo so quanto male ti farò. (da Il Musichiere 999)
  • Padre delle nuove borgate, delle vite ammazzate, buon dio dell’estate: regalale un fiore. Che sia liberata dai sogni e dai falsi bisogni; non compri, non esca, non cresca… sia vera. [da La bambolina]
  • Brucia la modella smagliante sul cartello gigante, e il suo triste sesso sia fine a se stesso. [da La bambolina]
  • Tu mi parlavi con frasi dei salmi, io ero sbandata, ma questo non conta. [da L’ultima notte felice del mondo]
  • C’è un amore che mi brucia nelle vene e che non si spegne mai! [da Gli spietati]
  • Gettati via, dormono inutili siringhe e barattoli. Visti così, vinti ed immobili, davvero sembriamo noi. [da Follonica]
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    Il mio amore è muto e parla solo coi corvi.I profeti e il sindacato non lo ascoltano più. Ragazzini, attenti, non battete le mani! Col cianuro nei sogni la visione si sgonfia e cade giù. [da La canzone della rivoluzione]

Baustelle

  • Le villette dei più furbi ci riflettono tanta luce… Avanti amore, perduto in mare trent’anni fa. Fatti canzone, rivoluzione! Vamos a matar! [da La canzone della rivoluzione]
  • Per i vivi e i morti che santifica il caso, per il pene e la vagina, e per quel che era sacro e non è più. [da La canzone della rivoluzione]
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