Sequestrati 3 milioni di euro in criptovalute su un conto in Lituania

Il sequestro delle fiamme gialle pescaresi è frutto dell’operazione ‘Superclean’ sull’associazione per delinquere sgominata a febbraio scorso per una maxi-frode di auto di lusso sul mercato europeo. Sul conto lituano l’associazione criminale aveva accumulato metà dei sei milioni di euro guadagnati illegalmente. Una somma sequestrata – a cui si aggiungono ville, auto di lusso, orologi preziosi, dipinti, carte di credito ricavati dal riciclaggio – per cui il sodalizio criminale internazionale era indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato, riciclaggioautoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Tutti i beni sono stati sequestrati dopo che il Tribunale del Riesame di Pescara ha rigettato i ricorsi presentati.

Le indagini sulle criptovalute

Gli abissi virtuali delle criptovalute offrono una sponda alternativa di wash trading, spesso praticato assieme agli strumenti più tradizionali del riciclaggio internazionale di profitti illeciti”, spiega in una nota il Comando Provinciale guidato dal colonnello Antonio Caputo. “Infatti – prosegue – il denaro virtuale porta in sé caratteristiche tipiche sia del contante che della moneta digitale; garantisce anonimato, trasferibilità a basso rischio e convertibilità come il primo, e immediatezza e ribasso dei costi di transazione come la seconda”.

La sua circolazione sul web non avviene tramite l’intermediazione di un ente centrale, quali sono in genere le banche governative – conclude – questo perché la criptovaluta è la punta di diamante della cosiddetta fiscalità decentralizzata, in cui le transazioni si fanno peer to peer, tra pari, tra utenti interconnessi, gli stessi che validano la richiesta di movimentazione del denaro virtuale in base alla fee erogata (più si paga, maggiore priorità sarà data all’elaborazione del transfer), e solo dopo aver verificato che il wallet da cui parte il denaro virtuale non sia incapiente”.