Cronaca

Caso camici in Lombardia, Fontana prosciolto: la procura fa ricorso

La procura di Milano ha depositato al gup Chiara Valori il ricorso contro Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, prosciolto lo scorso 13 maggio per il ‘caso camici’. Il giudice aveva stabilito il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” per frode in pubbliche forniture per il governatore lombardo, per il cognato Andrea Dini proprietario della società Dama, per Pier Attilio Superti vicesegretario generale della Regione, per Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria, la centrale acquisti della Regione.

Caso camici in Lombardia, Fontana prosciolto: il ricorso

Niente processo per i cinque imputati perché la ‘trasformazione’ del contratto riguardo la consegna dei camici – in piena emergenza Covid – da fornitura a donazione “si è realizzata con una novazione contrattuale che è stata operata in chiaro, portata a conoscenza delle parti, non simulata ma espressamente dichiarata” e quindi non ci fu “inganno”, ma un risparmio per Regione Lombardia, si legge nelle motivazioni del 26 maggio scorso.

Oggi i titolari del fascicolo, l’aggiunto Maurizio Romanelli e i pm Paolo Filippini e Carlo Scalas, hanno depositato il ricorso che “contesta la ricostruzione nei fatti e in diritto”. Quello che non convincerebbe la pubblica accusa è il modo in cui è stato considerato il contratto tra la Regione e la società Dama, come un accordo tra privati e non con la pubblica amministrazione.

Attilio FontanaLombardia