Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento personale di latitanti appartenenti alla ‘ndrangheta, detenzione e porto abusivo di armi da sparo comuni e da guerra: tra gli arresti nell’ambito dell’indagine della Dda di regione Calabria c’è anche il 37enne Girolamo Bruzzese, che lavorava presso il cantiere della Tav Napoli-Bari, tratto Cancello-Frasso Telesino, a Dugenta (Benevento).
‘Ndrangheta, arrestato un uomo che lavorava al cantiere Tav di Benevento
L’operazione della Dda e dei carabinieri, denominata Gear, ha smantellato un sodalizio che aveva stabilito la sua base nevralgica in una cava di inerti ubicata a Gioia Tauro, la cui finalità era di agevolare la latitanza di boss della ‘ndrangheta sottrattisi, nel corso del tempo, ai provvedimenti di cattura emessi dall’Autorità Giudiziaria.
Traffico di cocaina, marijuana, eroina e hashish
L’organizzazione curava inoltre il traffico di cocaina, marijuana, eroina ed hashish e custodiva in modo clandestino numerose armi da sparo comuni e da guerra per conto di pericolose cosche della provincia di Reggio Calabria. Per scongiurare i rischi di infiltrazioni mafiose nel cantiere Tav, i sindacati avevano siglato con l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e le prefetture di Caserta e Benevento un protocollo d’intesa, e nei mesi scorsi avevano più volte chiesto alle due prefetture la convocazione di un tavolo, che ancora non si è tenuto per l’emergenza Covid-19.