Cronaca

Operazione London Bridge, cosa succede quando la Regina Elisabetta muore?

Cosa succede quando la Regina Elisabetta muore? Che cos’è l’Operazione London Bridge? È questo  il nome in codice del piano che sarà eseguito nei giorni successivi alla morte della regina Elisabetta II del Regno Unito. Il piano fu originariamente creato negli anni sessanta ed è stato aggiornato diverse volte nel corso degli anni.

Cosa succede quando la Regina Elisabetta muore?

L’organizzazione coinvolge dipartimenti del governo, il Metropolitan Police Service, servizio di polizia metropolitana della città di Londra, le British Armed Forces (ossia le forze armate britanniche), la Chiesa d’Inghilterra, i media e i Parchi Reali di Londra. Alcune decisioni chiave riguardo al piano sono state prese dalla Regina stessa anche se alcune di esse potranno essere prese solo dal suo successore dopo la sua morte.

La frase “London Bridge is down” (“Il Ponte di Londra è crollato”) annuncerà la morte della Regina al Primo ministro del Regno Unito e a un ristretto numero di funzionari dando inizio all’esecuzione del piano.

I precedenti

Fino al XIX secolo i funerali reali britannici erano scarsamente organizzati. Al funerale della principessa Carlotta di Galles nel 1817 gli operatori delle pompe funebri erano addirittura ubriachi. Nel 1830 il giornale The Times descrisse il funerale di re Giorgio IV del Regno Unito come “mal gestito”.

La situazione cambiò durante il regno della regina Vittoria del Regno Unito quando ella stessa cominciò, nel 1875, a programmare il suo funerale che sarebbe stato messo in scena ben 26 anni dopo.

Quando re Giorgio VI del Regno Unito morì nel 1952 gli ufficiali chiave del governo vennero informati con la frase “Hyde Park Corner”. Questa scelta fu presa per impedire ai funzionari di Buckingham Palace di apprendere troppo presto la notizia.

Il piano per il funerale della regina madre, che prese il nome in codice di “Operazione Tay Bridge”, fu preparato per ben 22 anni e, nel 1997, fu usato come base per la preparazione del funerale di Diana, principessa del Galles. Il piano ha avuto il suo effetto nel 2002.

Il 9 aprile 2021, con l’avvento della morte del principe Filippo Duca di Edimburgo, venne messa in atto il piano l'”Operazione Forth Bridge”. Essa consistette nell’interruzione di tutte le trasmissioni televisive con il conseguente re-indirizzamento a BBC News, con il relativo annuncio da parte della conduttrice del telegiornale (vestita in abiti scuri, con cravatta nera nel caso fosse uomo). Infine la riproduzione dell’inno nazionale del Regno Unito di Gran Bretagna con l’accompagnamento visivo di una o più foto del Duca. Il 17 aprile sono avvenuti i funerali e la deposizione della salma.

Il piano

Nelle ore successive alla morte della regina, si svolgeranno una serie di chiamate a cascata per informare, nell’ordine, il primo ministro, il segretario di gabinetto (il più alto funzionario della Gran Bretagna) e alcuni dei ministri e funzionari più anziani. Il primo ministro sarà la prima persona ad essere informata del decesso della sovrana: il segretario privato della regina si metterà in contatto con esso tramite una sicura linea telefonica pronunciando la frase “London Bridge is down” — il London Bridge è caduto. Il premier provvederà poi ad annunciare il luttuoso evento all’ufficio del consiglio privato, che coordina il lavoro del governo per conto del monarca. Successivamente, l’ufficio del ministero degli Esteri comincerà a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni, del quale la regina è ufficialmente il capo (in un primo momento saranno solo 15 Paesi a ricevere la notizia, poi si procederà avvisando gli altri 36 Stati). Internamente, il giorno sarà denominato “D-Day”. I giorni successivi al funerale saranno “D+1”, “D+2” e così via.

Dopo le comunicazioni ufficiali, verrà rilasciata una nota alla Press Association e i media di tutto il mondo potranno comunicare la notizia della morte della regina. Ogni canale principale della BBC cesserà immediatamente le sue trasmissioni giornaliere e sarà sintonizzato sul canale BBC News per seguire in diretta la situazione. I conduttori televisivi vestiranno a lutto, un abito nero pronto per l’occasione. Nelle radio commerciali, i vari speaker verranno avvisati della morte di Elisabetta con una luce blu che lampeggerà a intermittenza. A quel punto verrà data la linea ai radiogiornali e sulle stazioni verrà trasmessa solo “musica inoffensiva”. La testata giornalistica The Guardian ha affermato che il giornale The Times ha già pronte una serie di 11 pagine di copertina precedentemente preparate per l’occasione, e che Sky News ha a lungo preparato la morte della sovrana sostituendo nelle prove il suo vero nome con lo pseudonimo di “Signora Robinson“.

Subito dopo l’annuncio, un domestico vestito a lutto appenderà un cartello anch’esso listato a lutto con la notizia della morte della Regina alle porte di Buckingham Palace e allo stesso tempo anche il sito ufficiale del Palazzo Reale mostrerà la stessa notizia. Lo stesso accadrà per tutte le pagine dei social media dei dipartimenti del governo che cambieranno anche le loro immagini del profilo con il loro stemma dipartimentale. Il Parlamento sarà richiamato immediatamente e se possibile si riunirà entro un’ora per ascoltare il messaggio rivolto dal primo ministro alla Camera dei Comuni.

Il Consiglio di Successione si riunirà il giorno successivo alla morte della sovrana per proclamare a tutti gli effetti la successione del nuovo monarca: la proclamazione verrà letta al St. James’ Palace e al Royal Exchange nella City di Londra, quindi saranno sparate 41 salve di cannone da Hyde Park. Il parlamento stesso si riunirà nuovamente in serata per giurare fedeltà al nuovo sovrano, che poi compirà un tour per tutto il Regno Unito per mostrarsi ai suoi sudditi e partecipare a varie funzioni funebri in memoria della defunta regina.

Diversi piani di movimento per la bara della Regina sono stati programmati a seconda del luogo in cui ella spirerà. Per esempio, se la sovrana dovesse morire presso Sandringham House o presso il Castello di Windsor, la bara sarebbe trasportata tramite autovettura a Buckingham Palace entro un paio di giorni. Se invece il decesso dovesse avvenire all’estero la sua bara sarebbe riportata in patria dal 32º Squadrone della RAF e atterrerebbe presso l’aeroporto militare di Northolt, nei pressi di Londra, per essere poi trasportata tramite autovettura a Buckingham Palace. Se la Regina dovesse infine morire presso l’Holyrood Palace o il Castello di Balmoral in Scozia, la bara sarebbe posta nella Cattedrale di Edimburgo e successivamente sarebbe trasportata tramite il “Treno Reale” a Buckingham Palace.

Per quattro giorni il feretro sarà esposto nella sala del trono del palazzo, per poi essere trasportato presso Westminster Hall ed esposto al pubblico per altrettanti quattro giorni.

Il funerale di Stato, celebrato dall’arcivescovo di Canterbury, dovrà tenersi nove giorni dopo la morte della sovrana presso l’Abbazia di Westminster; quando la salma giungerà in chiesa tutto il Paese dovrà osservare il silenzio. A seguito delle esequie la salma sarà trasportata fino al Castello di Windsor dove sarà sepolta in una tomba pre-realizzata nella Cappella di San Giorgio, dove verrà interdetto l’accesso alla stampa. Il piano prevede come ultimo passo che il figlio Carlo lasci cadere una manciata di terra sulla bara da una coppa d’argento.[4]

I nomi in codice

Alla morte di Giorgio VI nel 1952 la notizia fu comunicata ai più alti funzionari di governo con la parola in codice “Hyde Park Corner”.

Generalmente le operazioni per i funerali dei membri della famiglia reale britannica portano i nomi di importanti ponti situati nel Regno Unito. Altri nomi conosciuti sono:

I piani per I funerali di Sir Winston Churchill furono denominati Operazione Hope Not

 

 

Regina Elisabetta