Cronaca

Nuotatrice 15enne accusa di violenza sessuale l’allenatore: “Mi toccava ovunque”

Una giovane nuotatrice ha accusato il suo allenatore di violenza sessuale. La violenza sarebbe avvenuta nel 2021 nell’hotel romano dove alloggiava la squadra in trasferta. La giovane atleta, all’epoca dei fatti, aveva 24 anni.

Nuotatrice di 25 anni accusa il suo allenatore di violenza sessuale

La giovane ha raccontato la sua triste disavventura al Corriere della Sera: “Sono andata nella sua camera, sicura che mi volesse dare suggerimenti in vista della gara del mattino dopo. Invece mi ha spinta sul letto e poi ha cominciato a toccarmi ovunque. Sono scappata tra le lacrime”.

Carlotta (nome di fantasia), una nuotatrice di 15 anni, nata ad Udine, che ha accusato il suo allenatore di averla violentata in un albergo del quartiere Prati a Roma il 10 agosto del 2021, la sera precedente l’ultima gara del campionato di categoria. L’allenatore, 26 anni, è indagato dal pm Antonio Verdi con l’accusa di violenza sessuale su minore. Nei suoi confronti non è stata chiesta alcuna misura cautelare e mercoledì la giovane è stata interrogata dal giudice in sede di incidente probatorio.

La violenza

La violenza sarebbe avvenuta nell’hotel dove alloggiava la squadra in trasferta nella capitale durante l’estate di un anno fa. Questo il racconto della nuotatrice:

Erano circa le nove di sera, e mi trovo nel corridoio dell’hotel insieme alle mie compagne. L’unico argomento di discussione sono le gare del giorno dopo. Le ultime che si sarebbero dovute disputare di quel torneo. Il nervosismo mi buca lo stomaco. Anche le altre amiche sono tese. Il coach mi vede seduta sul pavimento. Si ferma, e mi chiede di seguirlo. Penso, ha visto che sono agitata e mi vuole dare qualche consiglio. Così mi alzo e lo seguo. Apre la porta della sua camera. Entro. Lui mi invita a sedermi e inizia a spiegarmi come avrei dovuto affrontare la gara. Lui mi è davanti, io ascolto concentrata. Poi all’improvviso mi spinge sul letto. Tutto mi potevo aspettare. Certo non di essere aggredita. Mi mette le mani addosso. Lo imploro di fermarsi. Ma lui niente. A un certo punto sono riuscita a divincolarmi dalla sua stretta e sono fuggita piangendo dalla stanza”.

L’allenatore si difende

L’allenatore ha respinto le accuse, sostenendo di essere innocente perché nella camera non sarebbe accaduto niente di compromettente. La deposizione della ragazza, secondo la procura, merita invece il vaglio del dibattimento e nelle prossime settimane il pubblico ministero procederà a chiudere l’inchiesta, chiedendo il rinvio a giudizio. Poi sarà un giudice a decidere se il giovane debba essere processato.

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