Cronaca

Aborto, in Emilia-Romagna la pillola Ru486 sarà disponibile in farmacia

Dalla prossima settimana in Emilia-Romagna la pillola abortiva Ru486 sarà disponibile anche nei Consultori pubblici. “È un provvedimento conforme alle disposizioni nazionali per dare piena attuazione a un diritto di scelta che riguarda le donne e il proprio corpo. Un diritto che deve essere garantito in tutta Italia” commenta il governatore Stefano Bonaccini.

Emilia-Romagna, la pillola abortiva Ru486 arriva in farmacia

La pillola Ru486 sarà disponibile nei Consultori di Parma, dai primi di ottobre. Seguiranno, nelle settimane successive, quelli di altre province, man mano che le Ausl completano la predisposizione dei protocolli necessari su spazi e modalità, sulla base delle indicazioni definite dall’Assessorato regionale alle Politiche per la salute.

A tutte le donne dell’Emilia-Romagna sarà garantita assistenza, protezione e aiuto lungo l’intero percorso, attraverso strutture e personale altamente qualificato. Con un ruolo sempre più centrale dei Consultori, scelti come luogo di primo approdo dal 74% delle residenti alle prese con una decisione così intima e complessa.

“Ecco perché rafforziamo questo presidio nei territori. Ricordo infatti che in Emilia-Romagna continuano a diminuire le interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2021 abbiamo registrato il numero più basso dall’inizio delle rilevazioni annuali, nel 1980, in calo del 6% sul 2020 e dimezzate rispetto alle quasi 12mila del 2004” ha concluso Bonaccini.

Cos’è e come funziona la pillola abortiva Ru486

Il mifepristone è uno steroide sintetico utilizzato come farmaco per l’aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza. Prodotto sotto forma di pillola, viene commercializzato in Francia con il nome Mifégyne da Exelgyn Laboratoires e negli Stati Uniti, dove viene prodotto dalla Danco Laboratories LLC, come Mifeprex. Durante le prime sperimentazioni fu usata la sigla RU-38486, poi abbreviata in RU-486, dall’azienda produttrice, la Roussel Uclaf.

Rispetto ai metodi abortivi tradizionali, non rende indispensabile da un punto di vista clinico l’ospedalizzazione, che è comunque prevista normativamente in alcuni Stati, e ha il vantaggio di non richiedere un intervento chirurgico. Attualmente è in uso in tutti gli Stati dell’Unione europea ad eccezione della Polonia e della Lituania, oltre che di Malta, paesi nei quali l’aborto è vietato.

Il mifepristone non va confuso con la pillola del giorno dopo, che invece è un farmaco per la contraccezione d’emergenza, da cui si differenzia per i meccanismi di azione e per i tempi di assunzione. Infatti, la pillola del giorno dopo, oltre a dover essere somministrata entro 72 ore (3 giorni) dal rapporto sessuale, agisce semplicemente bloccando l’ovulazione senza avere effetti sull’impianto di un eventuale embrione, per cui non è in alcun modo in grado di indurre un aborto.

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