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Dopo Liz Truss, ecco quali sono i governi più brevi nella storia del Regno Unito: la classifica

Dopo soli 44 giorni di mandato, la premier britannica Liz Truss si è dimessa. Il governo Truss è stato il più breve della storia del Regno Unito. Poco prima delle sue dimissioni il The Ecomist, storico settimanale britannico, ha ironizzato sul caos politico del Paese, paragonando il Regno Unito all’Italia. Paragone che allude, in termini negativi, alla ormai nota instabilità politica che caratterizza il nostro Paese.

Dopo Truss, ecco i governi più brevi del Regno Unito: la classifica

Quello di Truss, non è però l’unico governo breve britannico. Ecco qui la classifica

Liz Truss: 44 giorni (6 settembre 2022-20 ottobre 2022)

liz truss

Liz Truss diventa capo del partito dei Tory dopo le dimissioni di Boris Johnson, e di conseguenza primo ministro britannico. Il suo mandato, iniziato due giorni prima della morte della Regina Elisabetta, è stato il più breve della storia del Regno Unito, durando soli 44 giorni.

La causa principale è stata la sua politica finanziaria che ha portato la sterlina al minimo storico , e facendo salire drasticamente l’inflazione.


Andrew Bonar Law: 211 giorni (1922-1923)

andrew bonar law

Nel 1922, quando il Partito Conservatore ruppe la coalizione con Lloyd George, Law divenne leader del partito e Primo Ministro, convocando e vincendo le nuove elezioni del 1922.

Il principale problema affrontato dal nuovo governo fu quello dei debiti inter-alleati, in quanto la Gran Bretagna era debitrice nei confronti degli Stati Uniti e creditrice nei confronti di Francia e Italia, un problema di difficile soluzione date le difficili condizioni economiche di tutti i Paesi europei del secondo dopo guerra.

Poco dopo gli fu diagnosticato un cancro allo stadio terminale, e si dimise nel maggio 1923. Morì pochi mesi dopo a Londra.


Alec Douglas-Home: 364 giorni (1963-1964)

alec douglas

Nel 1963 Harold MacMillan si dimise da Primo ministro; a quel tempo, il Partito conservatore non aveva una procedura formale per selezionare un leader; la regina doveva nominare il Primo ministro sulla base dei consigli degli statisti più anziani del partito. Dopo una serie di consultazioni, la regina scelse Douglas-Home, che divenne Primo ministro il 18 ottobre di quell’anno.

Egli rinunciò al suo status di conte e quindi al seggio nella Camera dei Lord e tornò nella Camera dei Comuni grazie alle elezioni parziali tenutesi in novembre nel collegio di Kinross and Western Perthshire, in Scozia. Alle successive elezioni generali del 1964, Home fu sconfitto dallo sfidante laburista Harold Wilson.

Douglas-Home rimase leader del partito fino al 1965; prima di dimettersi, cambiò le regole di selezione del leader del partito, che da allora è selezionato dai membri del Parlamento.


Anthony Eden: 644 giorni (1955-1957)

eden

Eden fu ritenuto l’erede di Churchill, e l’infarto che colpì quest’ultimo, nell’aprile 1955, anticipò il passaggio di consegne. Eden guidò il governo per meno di due anni, fino ai primi del 1957, a seguito dell’esito rovinoso della crisi di Suez, che aveva evidenziato il declino di Francia e Inghilterra come potenze coloniali, segnando di fatto la fine dell’Impero britannico.

Durante i due anni di mandato furono diversi gli errori commessi, anche per effetto delle medicine con cui cercava di sorreggere un fisico debilitato dalla malattia e dai micidiali ritmi di lavoro. Eden infatti soffriva di un’ infiammazione del dotto biliare.


Henry Campbell-Bannerman: 852 giorni (1905-1908)

henry campbell

Leader del Partito Liberale dal 1899 al 1908, è l’ultimo leader liberale a ottenere la maggioranza parlamentare del Regno Unito. Considerato il primo e unico primo ministro radicale della Gran Bretagna credeva fermamente nel libero scambio, nell’Irish Home Rule e nel miglioramento delle condizioni sociali, compresa la riduzione dell’orario di lavoro.

Dopo la sconfitta alle elezioni generali nel 1900 , Campbell-Bannerman ha continuato a guidare il Partito Liberale conducendolo a una schiacciante vittoria sui conservatori alle elezioni generali del 1906.

Bannerman si dimise da primo ministro nell’aprile 1908 a causa di problemi di salute e fu sostituito dal suo cancelliere , HH Asquith . Morì 19 giorni dopo, l’unico primo ministro a morire nella residenza ufficiale, 10 di Downing Street.


Gordon Brown: 1.049 giorni (2007-2010)

gordon brown

È stato Primo ministro del Regno Unito dal 27 giugno 2007 all’11 maggio 2010, nonché ex capo del Partito Laburista. Succedette a Tony Blair, al termine di un «processo di successione» che lo aveva visto, prima, assumere la carica di capo del partito.

L’11 maggio 2010 si è dimesso da Primo Ministro e da leader del Partito Laburista, in seguito ai risultati delle elezioni generali del 2010 che videro prevalere il Partito Conservatore di David Cameron.


Neville Chamberlain: 1.078 giorni (1937-1940)

neville chamberlain

Politico inglese membro del Partito Conservatore è ricordato soprattutto per la sua politica estera nei confronti dei regimi fascisti europei, nota come appeasement, che lo ha reso un personaggio controverso nella storiografia inglese.

L’appeasemnt è un approccio politico di concessioni politiche, materiali o territoriali a una potenza aggressiva nell’intento di evitare un conflitto. Chamberlain ha attuato questo approccio nei confronti della Germania nazista e dell’Italia fascista. In particolare, il primo ministro britannico accettò le pretese territoriali di Adolf Hitler, circa l’Austria e la regione dei Sudeti, al fine di porre termine alle sue mire espansionistiche e scongiurare un intervento militare contro la Germania.

Diventato primo ministro nel 1937 Chamberlain rassegnò le dimissioni il 10 maggio 1940, dopo l’invasione tedesca della Francia: vista la gravità della situazione, riteneva necessario un Governo di larghe intese ed era consapevole che né i Liberali né i Laburisti avrebbero appoggiato un esecutivo guidato da lui.


Theresa May: 1.106 giorni (2016-2019)

Seconda donna a ricoprire questo ruolo, è stata primo ministro per il Partito Conservatore dal 13 luglio 2016 al 24 luglio 2019. Il suo mandato si svolge un momento molto particolare e delicato del Paese, ovvero l’uscita dall’Unione Europa. Contraria alla Brexit, diventa primo ministro proprio in seguito alla vittoria del referendum e alle dimissioni del Primo ministro David Cameron.

Nel 2017, ha provocato le elezioni generali anticipate, in cui il Partito Conservatore pur rimanendo la principale forza politica del paese, ha perso la maggioranza assoluta nella Camera dei comuni. Ha guidato i negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, che nel 2018 hanno portato a due crisi politiche.

Nel 2019, non riuscendo a far adottare dai Comuni il suo accordo per la Brexit, , ormai in crisi di fiducia da parte della sua maggioranza, ha annunciato in lacrime le sue dimissioni.


Fonte: ISPI

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