Procuratore capo dell’associazione italiana arbitri, Rosario D’Onofrio è stato arrestato. L’ex ufficiale dell’Esercito lo scorso 10 novembre è stato tratto in arresto dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese per traffico internazionale di droga.
Droga, arrestato il procuratore capo degli arbitri Rosario D’Onofrio
La notizia è stata appresa con sgomento e stupore dai vertici dell’Aia, organismo che gestisce e a cui fanno capo tutti gli arbitri di calcio italiani. In sede di Comitato nazionale, il presidente Trentalange avrebbe annunciato le dimissioni di D’Onofrio, senza entrare nel merito delle motivazioni.
Lo scorso 28 ottobre D’Onofrio, scelto scelto per la guida della Procura arbitrale, era stato deferito dalla Procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio per la mancata apertura di un formale procedimento disciplinare dopo la denuncia dell’ex assistente di A Avalos che contestava l’attribuzione di diversi voti. Tra D’Onofrio e Avalos ci sarebbero stati alcuni contatti telefonici. Una vicenda che aveva destato qualche malumore nell’Aia, ma che per la Procura Figc non poteva non essere portata avanti.
La droga
Stando a quanto è emerso dalle indagini della Dda, i 42 arrestati (tra cui anche spagnoli ed albanesi) avrebbero introdotto in Lombardia oltre sei tonnellate di marijuana e hashish. Durante l’operazione è stata sequestrata quasi mezza tonnellata di droga, più mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi.