Cronaca

Claudio Campiti ha rubato un’arma al poligono di tiro: così è partita la strage a Roma

Chi è l’uomo arrestato per la sparatoria avvenuta a Roma, durante una riunione di condominio? Il killer, che ha 57 anni, è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri del Nucleo radiomobile intervenuti sul posto.

Sparatoria a Roma, chi è l’uomo arrestato

L’uomo armato è entrato in un bar e ha fatto fuoco a Roma. Il bilancio è drammatico: tre donne sono morte. Ci sarebbero anche quattro feriti, di cui tre gravi. La sparatoria, riportano fonti ufficiali, è avvenuta durante una riunione di condominio. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 e le forze dell’ordine. 

La sparatoria nel bar “Il posto giusto”

La tragedia si è consumata in una sala di fianco al bar “Il posto giusto” che si trova in via Monte Giberto 21 a Fidene. Le prime chiamate ai carabinieri sono arrivate alle 9.30 di ieri, domenica 11 dicembre, e riferivano che un uomo aveva aperto il fuoco durante una riunione di condominio.


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Le vittime e il killer

Chi è Claudio Campiti

Claudio Campiti, il 57enne originario di Ladispoli autore della sparatoria durante una riunione di condominio a Fidene (Roma), è descritto dai testimoni come un uomo che viveva in uno stato di profonda debolezza. Secondo quanto raccontato, Campiti abitava in una casa senza acqua e senza luce ed era stato protagonista di una serie di denunce e persino di minacce nei confronti di bambini. “Aveva avuto problematiche – spiega una testimone – non so se era instabile”.


I testimoni

“Pensavo venisse a firmare perché stavo raccogliendo le firme dei presenti e invece è andato davanti e ha tirato fuori la pistola cominciando a sparare. Ha detto: vi ammazzo tutti – spiega la stessa testimone come riportato da Il Messaggero -. Poi mi dicono che la pistola si sia inceppata e gli altri consorziati l’hanno messo per terra con una certa forza. La riunione era stata convocata per normale amministrazione”.

Claudio Campiti ha rubato un’arma al poligono di tiro

Claudio Campiti si è recato al poligono ed ha rubato un’arma prima di commettere la strage a Fidene uccidendo  Sabrina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, presidentessa, commercialista e segretaria del consorzio Valle Verde ferendo altre quattro persone.


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Il luogo della sparatoria a Roma

Claudio aveva perso suo figlio nel 2012

Claudio nel 2012 aveva perso suo figlio 14enne in un incidente in montagna. Da quel momento non è stato più lo stesso. Ma nessuno poteva immaginare una furia omicida del genere. Suo figlio Romano aveva solo 14 anni quando si è schiantato in slittino sulla pista di Croda Rossa a Sesto Pusteria, in provincia di Bolzano, e lui aveva dedicato gli anni successivi a seguire l’iter giudiziario, udienza per udienza, sempre lì, convinto che quella pista fosse troppo pericolosa per un ragazzo inesperto. Furono condannati in primo e secondo grado, tra il 2016 e il 2017, un maestro di sci e due responsabili dell’impianto; per la famiglia 240 mila euro di risarcimento.

La giustizia si era pronunciata. Ma lui non si dava pace. Aveva questa casa, però, nel Consorzio Valleverde, incastonato tra Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti, su una collina che guarda il lago del Turano. Ma Campiti non se la passava bene a livello economico. “Pretendeva – racconta il sindaco di Rocca Stefano Micheli – di rendere abitabile lo scantinato di un palazzo in costruzione di cui c’era solo lo scheletro. Non si poteva fare, ma lui ci viveva”. Mancava l’allaccio alle fognature, e il Comune di Ascrea, dice il sindaco Riccardo Nini, aveva anche provato ad aiutarlo con dei fondi. Ma i soldi sono tornati in Municipio.

Non sono certo se avesse un lavoro o no. Gli era rimasta la proprietà di questo scantinato – aggiunge il sindaco di Rocca – era molto legato a questa abitazione, e credo che per lui fosse l’unica cosa che aveva”. La sua ossessione era che gli fosse tolta da quel Consorzio che via via era diventato il suo nemico. Sullo scheletro dell’edificio aveva appeso lo striscione ‘Consorzio Raus’. E aveva aperto un blog, in cui denunciava, con toni deliranti, i soprusi che riteneva di subire: “Benvenuti all’inferno – scriveva in un lunghissimo post del 2 novembre 2021 – qui con il Codice penale lo Stato ci va al cesso, denunciare è tempo perso, so’ tutti ladri”. Peggio, “mafiosi”: un'”associazione a delinquere” di cui facevano parte persino i Comuni, la prefettura e la procura di Rieti perché “hanno legalizzato il pagamento del pizzo esigendo le quote consortili”.

Il reddito di Cittadinanza

Dalle indagini svolte dai carabinieri è emerso che Claudio Campiti ha percepito il Reddito di Cittadinanza dall’aprile del 2020 al settembre del 2022.

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