Red Canzian, problemi di salute: una scheggia nella mano, febbre e visioni psichedeliche. Il cantante ha raccontato delle sue condizioni al Corriere della Sera, durante un’intervista. Ma scopriamo nel dettagli cosa ha dichiarato.
Red Canzian: una scheggia nella mano, problemi di salute
”In estate, ho fatto 35 concerti, ma ho cure per un altro anno e mezzo. Nel 2015, mi era scoppiata l’aorta; nel 2018, ho avuto un tumore al polmone: quelle erano vere malattie, stavolta è stata sfiga… Mi è entrata una scheggia di legno in una mano e ho preso un’infezione da stafilococco aureo. Sono caduto per terra il giorno che iniziavano le prove di Casanova, non riuscivo a stare in piedi, ci ho messo un’ora per arrivare al divano e chiamare i soccorsi.
Intanto, avevo febbre e visioni psichedeliche come se fossi drogato. Mi hanno aperto di nuovo il torace, stavo andando in setticemia. Sono finito in rianimazione e, rispetto alle altre operazioni da cui mi ero svegliato lucido, stavo malissimo, vedevo fiori rossi scendere da pareti bianche. Vedevo il parlottare preoccupato dei medici e mi dicevo: rimango così per tutta la vita”.
Con queste parole, Red Canzian ha sintetizzato al Corriere della Sera le complicazioni mediche che ha dovuto affrontare quest’anno, iniziato con un ricovero lo scorso gennaio. Come lui stesso ha spiegato, tutto è iniziato a causa di una scheggia di legno che gli si è finita nella mano: “Costruivo una cornice per il musical nella falegnameria di casa. Sono patito di bricolage“, ha spiegato, poi ha aggiunto: “solo ancora più concentrato ad apprezzare il bello piuttosto che dissipare il tempo”.
I ricordi con I Pooh
L’artista, poi, è passato a parlare dei ricordi, svelando aneddoti inediti legati al passato della band e alla sua vita privata: “Ho sempre conservato bei rapporti con le mie ex, che le abbia amate per un anno o per un’ora. Sono stati passaggi di vita ed eravamo ragazzi: avrò avuto l’ultima avventura a 25 anni. E non erano storie droga e rock ‘n roll: sono stato sempre un romanticone”.
E ancora: ”Patty Pravo? Fu un caso, lei era molto bella, forse ero bellino anch’io. Ma fu solo il bellissimo e breve incontro di due giovani. Siamo rimasti amici, la chiamo Santa Nicoletta da Venezia, perché portando via Riccardo (Fogli, ndr), mi aprì la via verso i Pooh. Le sorelle Bertè e Martini?…Si frequentavano. Ma furono storie diverse, una più fisica, l’altra più intellettuale”.