Fa discutere la vicenda della Madonna di Trevignano che, secondo i fedeli, piangerebbe sangue, compiendo profezie. Una vicenda che va avanti da cinque anni, con migliaia e migliaia di fedeli che si radunano in preghiera sul lago di Bracciano. In queste ore la diocesi di Civita Castellana ha annunciato di aver aperto un’inchiesta.
La Madonna di Trevignano piange sangue e compie profezie: come è possibile
Il terzo giorno di ogni mese, migliaia e migliaia di fedeli raggiungono la località in provincia di Roma, in alcuni percorrendo centinaia di chilometri e arrivando da molti paesi del mondo, con la speranza di assistere ad un miracolo. C’è chi, come la 53enne siciliana Gisella, sostiene di vedere la Madonna e raccogliere con regolarità, una volta al mese, i suoi messaggi per l’umanità.
In particolar modo, la donna racconta di aver visto con i propri occhi una statua della Vergine piangere lacrime di sangue e di vivere sul proprio corpo, durante la Quaresima, la passione di Cristo.
La spiegazione e l’inchiesta
Ad inizio marzo, la Diocesi di Civita Castellana ha annunciato un’indagine con l’intenzione di “approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti e comprendere se gli eventi hanno carattere soprannaturale“. Insomma, come di consueto in questi casi, la Chiesa sceglie la linea della prudenza.
Al Corriere della Sera, il professore di psicologia sociale presso l’Università di Milano Bicocca e vicepresidente del Cicap, Lorenzo Montali, ha spiegato il perché di così tanta partecipazione popolare: “La partecipazione di tante persone può meravigliare, perché non siamo più tanto abituati, come società, a convivere con questo tipo di manifestazioni, ma non c’è nulla di davvero nuovo. Sono diversi i fattori che possono spingere le persone a credere in veggenti e prodigi. Alcuni hanno motivazioni potenti. In primo luogo c’è chi ha un problema, qualcosa da chiedere: tanti dei fedeli che vediamo in questi contesti hanno, ad esempio, un grave lutto alle spalle o un familiare gravemente malato.
Per loro, la scoperta di realtà come Trevignano rappresenta una speranza o un conforto. Una seconda ragione può essere la ricerca di un’approvazione sociale, di un gruppo di persone con interessi analoghi ai propri in cui riconoscersi. Poi c’è il desiderio di una conferma spirituale, di qualcosa che dia sostegno alle convinzioni religiose. Infine, può esserci anche la spinta a voler essere testimoni in prima persona di un evento straordinario. Chiaramente, ognuno poi ha la sua storia, con sfumature soggettive“.
Trovata una quarta statua che lacrima
Pare, che nella cittadina laziale, oltre alla statua in casa di Gisella Cardia, l’ex imprenditrice ora veggente, diventata un punto di riferimento per folle di pellegrini, ce ne siano altre tre che piangerebbero. La quarta, si troverebbe a casa di un’ex amica di Cardia.