Cronaca

Dove si trova l’aspartame: bibite e alimenti che lo contengono

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sarebbe in procinto di dichiarare come possibile cancerogeno per l’uomo l’aspartame, un dolcificante utilizzato in moltissimi prodotti, in particolar modo in bibite light. Un passaggio che potrebbe spingere moltissime aziende a non utilizzarlo più.

Aspartame: come riconoscerlo sulle etichette

Sulle etichette dei prodotti, l’aspartame viene indicato con la sigla E951 e viene utilizzato in molti prodotti alimentari di tipo industriale, come snack, merendine, bevande gassate, gelati, yogurt, chewing-gum e articoli dietetici. L’aspartame è presente anche nelle bustine di edulcoranti presenti nei bar o come dolcificante in polvere.

Dove si trova l’aspartame: l’elenco degli alimenti

L’aspartame è utilizzato nei seguenti alimenti:

  • bevande analcoliche (con acido carbonico o in polvere);
  • prodotti di pasticceria e confetteria;
  • prodotti ipocalorici e per il controllo del peso;
  • gomme da masticare;
  • snack e merendine;
  • bibite gassate;
  • yogurt;
  • gelati;
  • prodotti caseari;

Le alternative all’aspartame

Fortunatamente, in natura esistono molte alternative all’aspartame e – in generale – ai dolcificanti artificiali. Ecco l’elenco completo:

  • Zucchero di canna integrale
  • Miele
  • Malto d’orzo
  • Sciroppo di mele
  • Succo d’uva
  • Melassa
  • Sciroppo d’agave o miele di maguey
  • Miele di Manuka
  • Miele di riso o sciroppo di riso
  • Panela o piloncillo
  • Stevia, tutte le caratteristiche di questo dolcificante alternativo

La nota dell’ISA

L’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA) si unisce alle agenzie mondiali per la sicurezza alimentare nel confidare nel rigore scientifico della revisione completa della sicurezza alimentare dell’aspartame, condotta dal comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari (JECFA) della FAO e dell’OMS e resta in attesa della pubblicazione completa di tali risultati nelle prossime settimane. L’ISA è seriamente preoccupata per le speculazioni preliminari sul parere dello IARC, che potrebbero fuorviare i consumatori sulla sicurezza dell’aspartame.

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