“Carol Maltesi disinibita, lui l’ha uccisa perché si sentiva usato”: è così che Davide Fontana evita l’ergastolo e viene condannato a soli 30 anni per l’omicidio della 26enne avvenuto nel Milanese.
Omicidio Carol Maltesi, Davide Fontana condannato a 30 anni
“Si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio perseguire i propri interessi personali e professionali e che lo avesse usato e ciò ha scatenato l’azione omicida”, sono queste le parole pronunciate dai giudici del Tribunale di Busto Arsizio per emettere la sentenza. Davide Fontana, il killer bancario di 44 anni, non è stato condannato all’ergastolo ma a 30 anni di reclusione per aver ucciso a martellate e coltellate l’11 gennaio dello scorso anno Carol Maltesi, per poi farla a pezzi e rinchiuderla in sei sacchi (dopo averla tenuta una settimana in un freezer e aver tentato di bruciare il corpo). Per i giudici non ci fu premeditazione e nemmeno le aggravanti dei motivi futili o abietti e della crudeltà.
Il movente
La Corte non ritiene che il movente del delitto fu la gelosia ma il fatto che l’uomo “si rese conto che ormai, dopo averlo in qualche misura usato, Maltesi si stava allontanando da lui, scaricandolo” e andando a vivere altrove. Perdere una persona dalla quale “dipendeva, poiché gli aveva permesso di vincere la sostanziale solitudine in cui si consumava in precedenza e di vivere finalmente in modo diverso e gratificante, si è rivelata insopportabile”.