Un drammatico incidente stradale avvenuto, nel pomeriggio di mercoledì 11 ottobre, a Cisterna di Latina è costato la vita ad un ciclista: David Calabrò, 46 anni, di Nettuno è stato investito e ucciso da un’auto pirata mentre era in bici in compagnia di un’amica. Adesso è caccia al pirata della strada che ha ucciso il 46enne.
Cisterna di Latina, David Calabrò investito e ucciso da un’auto pirata
Secondo una prima dinamica dell’incidente costato la vita al 46enne David Calabrò, un’automobile stava sorpassando quando si è trovata di fronte il ciclista e lo ha travolto. La persona ala guida alla vettura si è data alla fuga senza prestare soccorso al 46enne. La tragedia si è consumata sotto gli occhi di un’amica di Calabrò che era con lui in bicicletta.
Le forze dell’ordine sono ora sulle tracce del pirata della strada che ha travolto e ucciso David Calabrò mercoledì pomeriggio a Cisterna di Latina. Sono numerosi i messaggi di cordoglio sui social per la morte del 46enne, in tanti appassionati di ciclismo hanno messo in evidenza la mancata sicurezza in strada per gli amanti di questo sport.
Il cordoglio
Tra i tanti messaggi di cordoglio per la morte di Calabrò vi è anche quello dell’ACSI Ciclismo Lazio di cui il 46enne era tesserato: “Oggi nel tardo pomeriggio ennesima tragedia della strada che vede coinvolto un ciclista che rientrava in bici dopo aver fatto la sua uscita in bici …la lista si allunga sempre di più. Questa volta a perdere la vita è David Calabro atleta tesserato con l’asd Iron Bike ,appassionato di bici come noi , conosciuto da tutti e assiduo frequentatore delle nostre attività ciclistiche . Alla famiglia Calabro al Team Iron Bike vanno le nostre più sentite condoglianze come ACSI CICLISMO e amanti della bici per la gravissima perdita del caro David. Da questo momento sino a tutta la giornata di domani tutte le nostre pagine fb ciclistiche gestite dal nostro comitato saranno ferme in segno di lutto e sdegno per quanto è accaduto.”
“Ciao David Calabro amico di tante pedalate, di tanti scontri in salita…una persona perbene.. Siamo indifesi contro una mentalità, quella degli automobilisti, che corrono tutti, ti devono sorpassare ad ogni costo….a costo della vita appunto…”, commenta Marco Montani.
Riccardo Romani scrive su Facebook:
“È andata così, va sempre così, che poi poco importa a chi, è andata così a Michele, è andata così a Davide, potrebbe andare così a chiunque. Quanto è difficile vederci, capirci, quanto è difficile comprendere che su quel fazzoletto grigio chiamato strada, dove dovremmo essere tutti fratelli e amici siamo tutti vulnerabili, quanto è difficile capire che in quella vulnerabilità noi siamo i più deboli. Esci di casa e non torni, questa è la verità. Possiamo raccontarla come vogliamo ma la verità rimane questa, nuda e cruda. Non è il momento di dare colpe, perché tutto può succedere e a tutti può succedere, le disgrazie accadono così, all’improvviso, quando non te lo aspetti, quando non sei pronto, ma è il momento di sperare. Sperare che sia l’ultima, sperare che finisca l’astio che divide macchine e bici, sperare che tutti capiscano l’altro, sperare che finiscano i ciclisti in quadrupla fila e sperare che finiscano i clacson infiniti, sperare che ci siano strade senza buche, voragini che ti inghiottono e che ti terrorizzano tanto da farti invadere quel confine sottile che ti porta alla morte, sperare che le strade siano progettate meglio, sperare che i semafori vengano rispettati e le rotonde decodificate come un vecchio libro scritto in una lingua sconosciuta, ma soprattutto sperare che l’uomo impari la civiltà, la convivenza, l’educazione. Un abbraccio grande a Davide a Michele e a tutti quelli che sono usciti di casa e non sono rientrati. È andata così, non doveva andare così, ma poco importa.”