Manovra, arriva l’accordo sul ritocco alle aliquote della cedolare secca sugli affitti brevi: cosa cambia nel 2024? Scatterà solo a partire dalla seconda casa messa in locazione, in modo da tutelare i piccolo proprietari di immobili.
Manovra, l’accordo sulle aliquote della cedolare secca sugli affitti brevi
L’intesa viene siglata dopo un’ora di vertice a Palazzo Chigi. Dalle pensioni con il ritorno di Quota 103 fino al contestato ritocco alle aliquote della cedolare sugli affitti brevi: scatterà solo a partire dalla seconda casa messa in locazione con un codice identificativo pr chi affitta con l’obiettivo di far emergere eventuali abusivi. L’Iva sui pannolini, che sarebbe dovuta tornare al 22% dall’attuale 5, si ferma invece al 10%.
Cosa cambia con la Manovra 2024
Archiviati gli attriti sulle pensioni con il ritorno a quota 103, con il ricalcolo contributivo dei versamenti per chi ha iniziato a lavorare prima del 1995 ma anche sull’aumento della tassazione sugli affitti brevi che aveva ricevuto critiche dal partito Forza Italia. Per le locazioni sotto ai 30 giorni, l’aliquota passerà dal 21 al 26% ma solo a partire dalla seconda casa in colazione (fino alla quarta).
L’altra novità su questo fronte è il Cin, il Codice identificativo nazionale per le locazioni brevi che avrà come obiettivo quello di far emergere gli abusivi e incassare fino a un miliardo di euro in più. Soldi che verranno destinati al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Altro tema su cui gli azzurri avevano chiesto un supplemento di riflessione era il ritorno dell’Iva al 22% per i pannolini. Pericolo scongiurato: la tassa, dall’attuale 5%, salirà solo al dieci.