Cronaca

Condannato a 30 anni per aver trucidato la fidanzata: dal carcere ai domiciliari perché obeso

È stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari Dimitri Fricano, accusato dell’omicidio della fidanzata Erika Preti, uccisa all’età di 28 anni nel giugno del 2017. Il delitto si consumò poco prima di andare in spiaggia perché la donna l’aveva rimproverato perché stava facendo troppe briciole.

Femminicidio Biella: Dimitri Fricano agli arresti domiciliari perché obeso

In seguito a quel delitto perpetrato durante una vacanza in Sardegna, l’uomo è stato condannato a 30 anni di reclusione ma ora dal carcere passerà ai domiciliari perché “obeso e iper fumatore“. Questa la decisione del tribunale di sorveglianza per il quale le condizioni di salute di Dimitri Fricano sono incompatibili con la detenzione. Nel giugno del 2017, l’uomo uccise la ragazza colpendola con 57 coltellate.

Le motivazioni

“I giudici hanno stabilito che debba essere curato”, spiegano gli avvocati difensori Alessandra Guarini e Roberto Onida. L’atto con cui il tribunale ritiene che Fricano non sia “compatibile con il regime carcerario“, parla dei vari problemi di salute dell’uomo, specificando che dai 120 chilogrammi di peso di quando era entrato nel penitenziario è arrivato a 200 e che ciò comporta difficoltà di deambulazione, aggiunta all’impossibilità di seguire una dieta all’interno del carcere, creando dunque un “pericolo di vita legato al rischio cardiovascolare”.

La rabbia dei genitori della vittima

I genitori della giovane, oggi, dopo il dolore della perdita rivissuto anche in tribunale, sono più disperati che mai e indignati contro il sistema carcerario: “Questa – dicono – non è giustizia”. “Se lo devono gestire in carcere, non mandarlo a casa. Deve marcire lì dentro”, dice il padre della ragazza. “Io me lo immagino a casa con la mamma, che gli fa la minestrina. Ma perché deve curarlo? Mia figlia chi la cura?“, afferma invece in lacrime la mamma.

Lo sfogo di Dimitri Fricano

Intercettato dalle telecamere di “Pomeriggio Cinque”, Fricano ha dichiarato: “Io non vivo più da sei anni e chiedo scusa ai genitori di Erika, già l’ho fatto anche dal carcere e in sede di giudizio. Sono uscito di testa e sono diventato duecento chili”.

“Non so cos’è successo. Le 57 coltellate? Quelli sono numeri che non si sa neanche se sono reali”. Dimitri Fricano poi parla di Erika con la quale è stato dieci anni prima di ucciderla: “Io vivevo per la mia fidanzata e avrei pagato oro perché fossi morto io. Purtroppo, è andata al contrario.

Vivo su una sedia a rotelle, non mi sono lavato per anni perché non ce la facevo, non ce la facevo a uscire dalla cella. Non è che hanno mandato a casa un 30nne perché obeso e fumatore, io sono a rischio vita in ogni secondo della giornata“.

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