Cronaca

Delitto Giulia Tramontano, la sorella Chiara ad Alessandro Impagnatiello: “Meriti di svegliarti ogni giorno in galera”

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La sorella di Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello al processo
La sorella di Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello al processo

Dopo le lacrime del killer di Giulia Tramontano al processo che si è tenuto nella giornata odierna, parla la sorella Chiara e si rivolge proprio ad Alessandro Impagnatiello: “Meriti di svegliarti ogni giorno in galera”.

Giulia Tramontano, la sorella Chiara ad Alessandro Impagnatiello

“Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura”, queste le parole di Chiara Tramontano, sorella della vittime, in una storia Instagram pubblicata dopo la prima udienza nel processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello per aver ucciso la giovane e il loro figlio nel grembo della madre. Il killer avrebbe chiesto scusa in lacrime. “Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago. Dopo averli uccisi barbaramente – prosegue Chiara – meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso”.

Ascoltare quanto aveva da dire Impagnatiello era ‘troppo pesante’ per la sorella e il papò Franco che sono usciti dall’aula quando il barman ha iniziato a parlare. Lo ha fatto sapere l’avvocato che assiste la famiglia della 29enne uccisa a coltellate insieme al piccolo Thiago. “Le dichiarazioni di Impagnatiello giungono in un momento processuale incipiente. Non può essere soggetto a domande – ha ricordato il legale – e quindi ha il pieno diritto e la libertà di poter proferire quello che ritiene più opportuno nella tutela di quella che è sua posizione giuridica“. Le scuse, ha sottolineato, “sopraggiungono a distanza di sette mesi. Il signor Impagnatiello non si è reso responsabile un gesto estemporaneo, ma ha propinato per mesi veleno topicida alla compagna e al proprio figlio. Questa è una cosa che addolora immensamente, sarebbe stato già difficilmente digeribile e inconcepibile se fosse stato frutto di una reazione spontanea spropositata. Le carte dicono cose diverse. Nel corso del processo vedremo se questa propalazione è genuina e compatibile con tutto quello che verrà fuori”.

Le scuse di Impagnatiello

«Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa ma non sarà mai abbastanza». Alessandro Impagnatiello lo ha detto in aula: «Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile e da disumanità – ha aggiunto – Ero sconvolto e perso. Quel giorno ho distrutto il bambino che ero pronto ad accogliere. Quel giorno anche io me ne sono andato, sono qui a parlare ma non vivo più. Non chiedo che queste scuse vengano accettate, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio e molto di più, non posso chiedere perdono».

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