Sanremo 2024

Tutte le canzoni con forti somiglianze al Festival di Sanremo nel corso degli anni

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Ecco quali sono le canzoni con forti somiglianze al Festival di Sanremo 2024. Uno dei giochi preferiti di coloro che non seguono il festival, riguarda la scoperta delle canzoni in gara che hanno delle forti somiglianze con quelle del passato. Andiamo a scoprire quali canzoni di Sanremo sono considerate simili a quelle appartenenti al passato.

Le canzoni con forti somiglianze di Sanremo 2024

Per questa edizione del Festival la canzone che più ha fatto parlare sotto questo aspetto è Tu no di Irama, che ricorda parecchio Someone you Loved di Lewis Capaldi.

Andando più nello specifico, è stato fatto notare che sono praticamente identici la base di pianoforte, la linea melodica e il timbro vocale usato nel ritornello.

Ma andiamo avanti: Un ragazzo una ragazza di The Kolors riporta alla memoria Salirò di Daniele Silvestri. Mentre Sinceramente di Annalisa, una delle canzoni date per favorite per la vittoria finale, nell’inciso ricorda l’ormai celeberrima Musica leggerissima di Colapesce e Dimartino. Ma il caso più eclatante è quello di Vai! dell’esordiente Alfa, che avrebbe pescato a piene mani da Wonderwall, uno dei cavalli di battaglia degli Oasis.

Qualcuno ha storto il naso anche quando è partita Mariposa di Fiorella Mannoia, con quell’attacco potente che rimanda a Princesa di Fabrizio De André. Ma qui parlare di semplice scopiazzata è assolutamente fuori luogo. Meglio usare la parola “omaggio”.

Canzoni simili degli scorsi anni a Sanremo

Nel 1958 Domenico Modugno trionfò con Nel blu dipinto di blu, poi passata alla storia come Volare. Un certo Antonio De Marco sostenne che il Mimmo Nazionale e il suo coautore Franco Migliacci avevano saccheggiato una canzone che lui aveva scritto un paio d’anni prima, Il castello dei sogni, mai incisa, ma eseguita al vivo. Mr. Volare reagì citando De Marco per diffamazione e vinse la causa.

Nel 1960 il Festival lo vinsero Renato Rascel e Tony Dallara con la celeberrima Romantica. Qualche tempo dopo un veterinario, musicista per hobby, tal Nicola Festa, accusò Rascel di aver copiato un suo brano intitolato Angiulella. Ma la contromossa di Rascel fu geniale: chiese una perizia nientemeno che a Igor Stravinsky, che lo scagionò totalmente.

L’unico plagio riconosciuto da un tribunale, con sentenza passata in giudicato, è quello di Taxi, brano scritto nel 1970 da Pace-Panzeri-Conti-Argenio e cantato da Antoine e Anna Identici. La querelante, Maria Pia Donati Minelli, una musicista dilettante, non accettò alcuna transazione e dopo una causa durata anni, fu risarcita con 110 milioni di lire oltre al pagamento delle ingenti spese processuali: Taxi aveva plagiato la sua Valzer brillante, composta nel lontano 1948.

Anni 70: Vince l’accoppiata Adriano Celentano – Claudia Mori con Chi non lavora non fa l’amore. Facile notare che è parecchio simile a Give Peace a Chance, incisa un anno prima dalla Plastic Ono Band.

Nel 1971 i Ricchi e Poveri in coppia con José Feliciano si piazzano al secondo posto con Che sarà: anche se il ritmo è diverso, la canzone ha due strofe musicali praticamente identiche a London London (1970) di Caetano Veloso.

Facendo un salto in avanti di una dozzina d’anni, una sconosciuta Tiziana Rivale vince l’edizione 1983 proponendo Sarà quel che sarà, praticamente una copia di Up Where We Belong (1982), brano cantato in coppia da Joe Cocker & Jennifer Warner e diventato tema principale della colonna sonora di Ufficiale e gentiluomo (tra l’altro, praticamente in contemporanea con il Festival di Sanremo, ottiene un Oscar come “miglior canzone originale”).

Anni ’90. Nel 1995 Gente come noi di Ivana Spagna pare troppo simile a Last Christmas (1984) degli Wham!

L‘anno dopo scoppia il “caso Ron”: si presenta in gara, in coppia con Tosca, cantando Vorrei incontrarti tra cent’anni. Vincono. Ma parecchie persone fanno notare che l’introduzione è molto simile a More Than Words (1990) degli Extreme.

Nel 1997 Sei tu di Syria ricalca l’andamento musicale di Per noi innamorati (1993) di Gianni Togni. Mentre Nek fu citato in tribunale da Gianni Bella con l’accusa di aver plagiato con Laura non c’è la sua Più ci penso (1974). Ma il tutto finì con un nulla di fatto.

Nello stesso anno, i mitici Jalisse (mitici per essere stati una vera e propria meteora) vinsero con Fiumi di parole, praticamente una copia di Listen to Your Heart (1989) del duo svedese Roxette.

Gli anni 2000

Nel 2000, Ivana Spagna canta Con il tuo nome, canzone che rimanda al tema conduttore della colonna sonora Braveheart (1995), film diretto da Mel Gibson.

Nel 2001 fecero scalpore i Sottotono, la cui canzone Mezze verità a tanti ricordava il primo singolo della boy band ‘N Sync, Bye Bye Bye,uscito l’anno prima. Nello stesso in tanti puntano il dito pure su Tu che ne sai di Gigi D’Alessio, la cui armonia ricorda parecchio quella di Circle of Life (1994) di Elton John. E qualcuno ha qualcosa da ridire pure su Stai con me dei Gazosa, contenente richiami a un brano mitico come Kashmir (1975) dei Led Zeppelin.

L’anno successivo ad essere preso di mira è Francesco Renga con Tracce di te, che pare troppo uguale a Due grosse lacrime bianche (1969), con la quale Iva Zanicchi partecipò all’Eurofestival. Qualcuno fa notare che pure Ora che ho bisogno di te proposto dall’accoppiata Fausto Leali & Luisa Corna è simile a Do that to me one more time (1979) di Captain & Tenille.

Due i casi anche nel 2003: Fortuna di Luca Barbarossa è simile a Il bandito e il campione (1992), composta da Luigi Grechi e portata alla notorietà da suo fratello Francesco De Gregori. Il secondo caso riguarda ancora una volta Fausto Leali, la cui Eri tu riecheggia Fallin’ (2001) di Alicia Keys.

Il ritornello della canzone vincitrice di Sanremo 2004 L’uomo volante di un rinato Marco Masini è molto simile a E ritorno da te (2001) di Laura Pausini.

Nel 2008 scoppia fragorosamente il caso di Loredana Bertè, che presenta Musica e parole; ma fu esclusa dalla gara perché la commissione artistica scelta dalla Rai trovò quel brano straordinariamente simile a Ultimo segreto (1988) di Ornella Ventura,.

Dal 2016 al 2021

Saltiamo direttamente al 2016, quando a Noemi fu consegnato un Tapiro da quelli di Striscia la notizia perché la sua canzone La borsa di una donna somigliava alla grande non soltanto nel titolo (Nella borsa di una donna), ma anche in vari passaggi del testo a un brano pubblicato da Giorgio Faletti nel 2013.

Tre anni fa alcuni notarono una forte somiglianza tra Con te di Sergio Sylvestre e un’altra Con te, ma questa scritta da Alberto Fortis nel 2016. Altri hanno accostato la canzone seconda classificata, Che sia benedetta di Fiorella Mannoia, a Un mondo più vero (2014) di Michele Bravi. Però il caso più clamoroso è stato quello di Non siamo infinito di Alessio Bernabei, molto ma molto simile a One Last Time (2014) di Ariana Grande.

Nel 2018 a finire nel mirino furono Meta & Moro con la canzone che poi avrebbe vinto il Festival: poi in realtà risultò tutto un bluff, o perlomeno una notizia vera solo in minima parte, in quanto il pezzo non era affatto una copia, ma semmai poteva esserci un problema di regolamento in quanto una parte di esso era già stato eseguito pubblicamente.

Nell’edizione 2019 il caso più clamoroso è successo ad uno dei personaggi più controversi del Festival, Achille Lauro, la cui Rolls Royce a molti ha ricordato 1979, una struggente ballata degli Smashing Pumpkins.

Nel 2020 è toccato a una giovane, Tecla Insolia, la cui 8 maggio secondo gli ormai imperanti social ricorda parecchio Un senso di Vasco Rossi. Altri hanno notato somiglianze tra Gigante di Piero Pelù e Keep Your Heart Broken dei finlandesi The Rasmus e No grazie di Junior Cally con Black Skinhead di Kanye West.

Nel 2021 qualcuno aveva fatto notare che Zitti e buoni dei Maneskin ricorda parecchio F.D.T. degli Anthony Laszlo, in particolare nel ritornello, dove entrambi i brani ripetono più volte la frase “Fuori di testa”.

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