Stiamo seguendo il 74esimo Festival di Sanremo, il quinto condotto da Amadeus, che ne è anche il direttore artistico. Siamo alla quinta e ultima serata e sentiremo i 30 cantanti in gara che si esibiranno nuovamente con i loro brani. Nella quarta, tuttavia, abbiamo assistito ai 30 cantanti in gara esibirsi nella gara delle cover e dei duetti. Ecco le pagelle della finale, con i voti a cantanti e canzoni.
- Le pagelle della prima serata
- Le pagelle della seconda serata
- Le pagelle della terza serata
- Le pagelle della quarta serata
Sanremo 2024, le pagelle e look della finale: i voti a cantanti, ospiti e canzoni
Amadeus – 8
Apre la diretta con una sobrissima, per i suoi standard, giacca da smoking nera con una fantasia a rombi di strass neri e argento.
Renga e Nek – 6.5
Sono qui per partecipare e far conoscere un brano che canteranno insieme sui palcoscenici che ospiteranno l’ennesimo tour di quello che occasionalmente è un duo consolidato del nostro pop cantautorale. Buona performance. Potenza di voci che ben si amalgamano, canzone non proprio memorabile. Ma acchiappa nel ritornello. Grande eleganza per la finale. Sempre coordinati, completo scuro con giacca doppiopetto e cravatta per entrambi. Un po’ troppo matrimonio di provincia ma sostanzialmente impeccabili.
BigMama – 7.5
Quest’ultima esibizione dimostra che sera dopo sera è cresciuta in sicurezza vocale e scenica. Ha declinato l’aggressività, dando un pugno alla violenza, agli abusi, al bullismo, all’insicurezza. È l’immagine di chi ce l’ha fatta con le sue forze ed è lì per prendersi gli applausi. Usa il suono della club, del hip-hop, ritorna agli anni ‘80 per poi riportarci ai tempi di oggi. BigMama e il suo super beauty look audace e prezioso. Tripudio di glitter e sensualità. Abito total red con corpetto a cuore. Sono rosse le sue unghie lunghissime, ancora una volta avvolte da una moltitudine cristalli. Abito firmato di Lorenzo Seghezz e gioielli ruedesmille. Per quanto riguarda il trucco, Big Mama sfoggia un eyeliner nero sottile, che le ingrandisce lo sguardo facendolo diventare magnetico e catalizzando l’attenzione. Bella, sexy e forte.
Gazzelle – 6.5
Intro accompagnato dal solo pianoforte. Il racconto personale in versi. Atmosfera neoromantica. Mentre canta, passano i ricordi, il lutto, l’amore. Gazzelle ha una personalità forte e una penna interessante. Riconoscibile. Un ponte tra il cantautorato anni ‘90 e quello di oggi, con un inciso abbastanza strong. Gazzelle tuttavia non rinuncia alla sua amata felpa nera con cappuccio neanche per la finale, ma questa volta sceglie una giacca oversize brillantinata argentata e occhiali neri immancabili. Di certo non si può dire che non abbia uno stile riconoscibile.
Dargen D’Amico – 7.5
Ritmo sostenuto e ballabile. Tormentone a velocità massima sull’onda alta, scenario di attualità e situazione internazionale. Il messaggio del sottotesto, più o meno esplicito, si intuisce. Non vuole che si descriva questa canzone come politica. Firmati dall’iconica casa di moda Moschino, il look di Dargen D’Amico colpisce, anche durante la finale, per la sua spettacolarità e per la capacità di raccontare una storia legata al tema di Onda alta, il pezzo con cui il cantante partecipa alla competizione. Questa volta il cantante è un re di cuore. Dargen indossa un abito bicolor alternato tra rosso e nero con 2000 cuoricini che lo decorano e cuciti all’abito. Immancabili i suoi occhiali da sole.
Fiorello – 10
Fa il suo esordio con una performance di light design strepitosa sulle note di Billy Jean di Michael Jackson. Indossa un completo scuro dai bordi luminosi che creano una coreografia fluo effetto insegna al neon. Non c’è storia.
Il Volo – 7.5
Il trio qui va per sottrazione. Meno virtuosismi operistici, più linea melodica pop. Barone, Boschetto e Ginoble hanno esperienza, sanno stare sul palco, gestire l’emozione. Predomina la forma canzone più che la romanza. Nessuna superflua esibizione di muscolatura vocale per cantare d’amore, pensieri positivi e dello stare bene insieme. Il crossover funziona anche questa volta. Ariston applaude. Il Volo ritorna in total black per la serata finale. Un capolavoro dicono loro, ma l’unico fil rouge che li unisce è il nero che non hanno abbandonato nelle 5 serate di Festival. Personalità diverse che si incontrano sul palco di Sanremo.
Loredana Bertè – 9.5
Fuori quota. Per tutto. Il rock e le minigonne. La voce come cartavetrata e il carisma della presenza scenica. La canzone è il suo manifesto, una pazzia che è stata dolore ma anche creatività, trasgressione per ballare “sulle vipere”. Loredana, 73 anni e una carriera da standing. Sale sul palco dell’Ariston con un look da vera diva. Il dettaglio di stile sono gli occhiali da sole a mascherina con piume, oggetto del desiderio della collezione Black Tie di Maison Valentino. Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha curato tutti i suoi look di queste sere e per la finale ha pensato ad un tubino nero a maniche lunghe con bordo di piume e cravatta nera. Grintosa ed elegante.
Fiorello – 8.5
Per il secondo look sfoggia invece pantalone e gilet di paillettes neri con sopra giacca nera e papillon. Tutto Giorgio Armani.
Negramaro – 7
Un gran pezzo, una ballata romantica che il falsetto di Giuliano introduce quasi timidamente e poi si libera in un volo quasi lirico sostenuto dalla band supportata dall’orchestra. Il marchio di fabbrica è quello del gruppo salentino. Perfetti insieme, musicalmente, vocalmente e stilisticamente. I tre cantanti hanno optato per tre abiti firmati Armani senza fuoriuscire dal comfort del total black. Giuliano Sangiorgi indossa un completo con giacca in velluto e con la particolarità dei bordi brillantinati. Nessun effetto choc.
Tananai – 8.5
Ospite musicale della kermesse, Tananai che torna all’Ariston col suo stile ultra riconoscibile oversize. Il cantante si esibisce col soprabito lungo. Tutto Givenchy con lo styling di Nick Cerioni.
Mahmood – 9.5
Ritmo tribale, un po’ come era accaduto per Soldi, ma questa volta la canzone è meno diretta, più costruita. Ovviamente, Mahmood gioca molto di voce, tra falsetto e rap. L’esibizione ha acquistato con i giorni maggiore sicurezza. Il momento tanto atteso è arrivato. Eccola, la tuta gold. Per la serata finale il direttore creativo di Maison Valentino Pierpaolo Piccioli ha realizzato appositamente per lui un look con blusa over di pelle nera, pantaloni di paillettes oro e boots. Catene sempre d’oro a vista e capelli ingellati. Che stile.
Santi Francesi – 8
Uno dei pezzi che è cresciuto di più in queste giornate festivaliere. Una bella canzone arrangiata nel modo giusto e interpretata sempre ad un livello alto. Lui proprio bravo a interpretarla. Sarebbe giusto vederli più avanti in classifica rispetto alla posizione numero 17 di partenza. Entrambi salgono sul palco del teatro Ariston di Sanremo con un completo Dolce e Gabbana. Finalmente nessun total black ma total white. Alessandro De Santis, ha optato per un look all’insegna della sensualità: giacca Cropped a petto nudo. Mario Francese, invece, indossa una blusa velata trasparente bianca con dei ricami ed ha abbinato un classico pantalone sartoriale bianco.
Diodato – 7.5
Poetica, essenziale, la canzone più raffinata in gara a questo festival. La stessa eleganza di scrittura si riflette nello stile di Diodato cantante. Non un’intonazione fuori posto, nessun orpello. Diodato si scrive testo e musica da solo. Ultimo look Zegna per Diodato che per tutto il Festival ha indossato lo stile sartoriale, rilassato, contemporaneo e sempre inappuntabile del designer Alessandro Sartori. Il cantante ha sperimentato col colore nelle passate esibizioni, dal bordeaux al bianco, ma per la finale opta per il total black. Nello styling di Carlotta Borgogna c’è il dolcevita.
Fiorella Mannoia – 7.5
Mille donne in una. Come la Mannoia e il suo repertorio, la sua carriera. Donna dalle tante facce. Donna che lotta per essere protagonista. Sonorità latino-arabeggianti, echi di De Andrè. “E orgogliosa canto” nel finale la dice tutta sull’interpretazione. Fiorella Mannoia torna ad indossare un abito lungo total black perché lei è “La moda, l’amore e il vanto” di poter indossare il velluto nero con uno scollo profondo che da il tocco di classe. Luisa Spagnoli le dà le ali per volare in alto, come la sua Mariposa.
Alessandra Amoroso – 7
È nel suo mood, un pop melodico in cui l’intonazione e l’interpretazione giocano un ruolo da centravanti. Il “fino a qui tutto bene” diventa speranza contro l’odio, la storia infatti è autobiografica. E la Sally di Vasco (citata), “senza avere più voglia di fare la guerra”, è presa di coscienza per avercela fatta. Abito lungo, a sirena, con trasparenze e paillettes. Scollatura profonda con allacciatura incrociata centrale a mo’ di corsetto. Schiena nuda, sexy al punto giusto. Sarebbe stato tutto perfetto se non ci fossero state quelle extension ai capelli assolutamente non necessarie.
Alfa – 7
Brioso e fischiettante, il suono si appoggia sull’urban country e sull’hip hop per accennare un pizzico di folk, con la lancetta del metronomo bilanciata sui battiti più veloci. Tutta cristalli tono su tono questa sera la maglietta di Alfa che per tutto il Festival ha puntato su un unica tipologia di look, una sorta di divisa. Anche le sneakers sono nere questa sera.
Irama – 7.5
Intensa e profonda. È una canzone che richiede un controllo attento dell’intonazione e con un ritornello di bella costruzione. Lui ci crede fino in fondo e la interpreta con passione. L’arrangiamento regala ulteriore forza. Eccolo con il riccio biondo che ha tanto fatto parlare. In questo Festival ha scelto di vestire no brand e la scelta si rivela vincente: stasera indossa un completo sartoriale con giacca aperta e rever a sciarpa, total black ovviamente. Equilibrato.
Gigliola Cinquetti – 7.5
Gigliola Cinquetti sale sul palco per eseguire il successo Non ho l’età. Il suo look è essenziale ed raffinatissimo, con l’abito midi stretto in vita, le décolleté di pelle rossa, i capelli semiraccolti. Fedele al suo gusto da sempre.
Ghali – 8.5
È un rap dal contenuto forte, miscelato a un ritornello cantabile e melodico. Solitudine, uguaglianza, diritti. Ghali è bel talento, ha fatto un buon festival. Sicuramente è uno degli artisti che più si è distino in queste serate per i suoi outfit e chiude in bellezza. Tutina nera con maglia in lurex e corpetto scultura, davvero particolare.
Luca Argentero – 7.5
Altro ospite, altro look sartoriale Giorgio Armani. Lo indossa uno degli ospiti della serata, l’attore Luca Argentero.
Annalisa – 9
Una vocalità spericolata, salta da un’ottava a un’altra, da un sincopato all’altro. È un pop che è un mix di club dance ed elettro sound. E lei pare muoversi tranquillamente sul terreno minato di una canzone piena di tranelli. Esecuzione perfetta, stavolta con acuto finale. Sexy, elegante, bellissima, provocante, Annalisa le ha tutte ed è pronta per servire look audaci e iconici all’Eurovision. Dolce e Gabbana la accompagna anche nella finale, con un vestito total black con molte trasparenze e due spacchi molto profondi che fanno intravedere le giarrettiere diventate simbolo di questa nuova era. Lo scollo che mette in mostra il tatuaggio della conchiglia tra i seni è parte del look. Annalisa, sinceramente con quell’eyeliner a doppia coda ci hai conquistati.
Amadeus e Fiorello – 8
Gli Amarello ce li invidiano in tutto il mondo, o almeno così dice Fiorello. Due completi neri pieni di brillantini e super eleganti per queste ultime ore del Festival di Sanremo, l’ultimo per gli Amarello.
Angelina Mango – 8.5
Da “princess” a regina. È il salto che Angelina ha fatto in questo Festival. C’è tanto: colori, suoni e movimento. Oramai, alla terza esibizione, la cumbia della noia la cantiamo un po’ tutti. Travolgente, anche perché lei il palco se lo mangia. Ancora una variazione sullo stesso tema Etro by Marco De Vincenzo dai risultati molto interessanti per Angelina Mango, questa sera in body dress con sopragonna trasparente ricamata a mano. Uno dei look, più belli della settimana per lei, insieme a quello chiarissimo della quarta serata. Styling di Nick Cerioni.
Geolier – 7.5
Lui è bravo. Rappa e inserisce beat, hip hop e inserti melodici nel ritornello e si muove tra palco e platea. Ed è stato a questo Sanremo una ventata di novità che non fa mai male. Geolier ha scelto un completo firmato Armani, elegante e oversize ricoperto di strass con i revers a lancia, stringate lucide e i suoi occhialini ad hoc. Un po’ stile hip hop e un po’ bravo ragazzo. Insomma, semplicemente se stesso.
Emma – 7.5
A differenza del titolo, Emma non trattiene il respiro. La canzone è poliritmica, pulsata, tendente al club e alla pop dance in cui, in alcuni versi, c’è il riflesso dei suoni, riverbero anni ’60. Brava. Sensuale. Ironica. Scelta coraggiosissima quella di Emma che per la serata finale del Festival osa con la jumpsuit in pelle e le scarpe a contrasto, un look selezionato dal suo stylist, Lorenzo Posocco. Coi gioielli Tiffany in oro e dettagli giada, la cantante sdrammatizza l’atmosfera della finale e convince moltissimo.
Il Tre – 6.5
Catene, demoni e crepe. Tutto fa brodo quando si soffre per amore. È un ballabile che porta dritto al refrain cantabile anni Duemila. Non può non seguire la strofa rap. In questo pezzettino easy, lui ce la mette tutta e si sa difendere. Il Tre ripropone la camicia vedo non vedo, stavolta nera, sbottonata completamente, mettendo in mostra il petto pieno di tatuaggi e pantalone nero.
Ricchi e Poveri – 6.5
Si sono rimessi in gioco con un brano che si discosta un po’ dai loro classici, è meno facile, potrebbe addirittura essere quasi spiazzante. Ma che importa? Parola d’ordine è divertimento e loro in questo sono generosissimi. Angela è inarrestabile, il palco è tutto per lei e per i suoi outfit coordinati con Angelo. Sono loro la rivelazione di questo Festival. Hanno regalato gioia emozioni e tanti colori. Per la finale hanno scelto il rosso dell’amore.
The Kolors – 7.5
Un tormentone che entra nella testa e non ne esce quasi più. Stash e i suoi ci danno dentro divertendosi e divertendo. Ultima uscita per i The Kolors che per tutto il Festival hanno indossato creazioni di Emporio Armani, gioielli Damiani e cappelli custom di Panizza. Per Stash lo stylist Giuseppe Magistro ha scelto un completo blu con applicazioni argento
Maninni – 7.5
Liberi, liberi veramente: il ragazzo barese passeggia per la città vecchia (e diciamolo un po’ di De André c’è nel suo fraseggio), si guarda attorno, osserva e poi racconta pagine di ordinaria, bellissima quotidianità. La sorpresa maschile di questo Sanremo 2024. Ancora più elegante del solito, ma interprete dello stesso stile sfoggiato fin dalla prima sera, Maninni che ha scelto un percorso sartoriale, custom made firmato da Antonio Riva. Con lo styling di Michela Isola, che prevede anche per lui i guanti lunghi.
La Sad – 6.5
Un trio colorato dalla testa ai piedi. Colorata anche la bandiera contro ogni discriminazione, sessismo incluso. Fanno una sorta di urban punk, ma con un paio di cucchiaini di zucchero uso sanremese. E ci mettono dentro il loro passato tormentato e autodistruttivo. L’Ariston riscatto dagli eccessi della trasgressione. Un po’ emo, un po’ trap e molto punk. La Sad non smettono di stupire durante questa 74esima edizione di Sanremo. Trasgressivi e rock e lo possiamo confermare dai loro capelli e dai loro look firmati Yezael by Angelo Cruciani. Theø, infatti, sfoggia una chioma verde e un abito in tono con strass e borchie, Plant indossa un completo blu e Fiks punta su completo borchiato pink.
Mr. Rain – 8.5
Le due altalene rappresentano il superamento della perdita. Questo brano è un collage di umanità che sarebbe piaciuta a Eduardo. Vite da supereroi un anno dopo e con un’altra chiave di lettura. Mr. Rain riporta sul palco il pianoforte e le sue due altalene. Mr. Rain è uno degli artisti che hanno esibito il migliore stile sartoriale dell’intera kermesse, merito dei look Fendi realizzati esclusivamente per lui nell’atelier del prestigioso brand di lusso. Per l’ultima esibizione il cantante sfoggia una giacca lunga con abbottonatura laterale gioiello dal fitting impeccabile. Lo styling è di Daniela Mimina Cornacchia
Fred De Palma – 6.5
L’intro ricorda la musica del claim di una serie tv. Il rapper racconta una storia d’amore autobiografica, paragonata a “una sparatoria”. Fatta di promesse, “di rimpianti fino all’overdose” e di autocritica. Per la serie: dal paradiso all’inferno è un attimo. Un pezzo urban con cassa drittissima abbastanza dimenticabile. Fred De Palma riempie il palco di Sanremo con lo stile sofisticato del suo outfit monocolore. Nessun total black ma estremamente white. Un po’ angelo e un po’ stile texano, il cantante ha indossato sotto la giacca una blusa traforata ad uncinetto. Scenografico e adeguatissimo per il palco di Sanremo dove lo stile del cantante è cresciuto sera dopo sera.
Sangiovanni – 5.5
Canta davvero con il cuore in mano e si sente, e l’autenticità impregna questa ballad introspettiva e sentimentale in cui si chiede scusa per un amore finito. Ancora pantaloni extralong a palazzo per Sangiovanni che abbraccia tutto lo stile giovanile di Giuliano Calza, ideatore del marchio GCDS, per un ultimo outfit dalle tonalità rosso amaranto. Lo styling è di Valentina Motta e Federica Olmi.
Clara – 8
Diamanti grezzi come questo brano che nessuno ha mai pensato di tagliare per dargli le opportune sfaccettature. Innegabilmente elegante e raffinata, Clara intona bene un brano cucito per lei. Ma tra l’urban di Sanremo e la trap di Crazy J (Mare Fuori). Bellissima. Impeccabile. Clara per la finale di Sanremo ha indossato un abito con uno scollo all’americana. Un dress long realizzato in un luccicante tessuto argentato e semi-trasparente che si caratterizza per la profonda scollatura dietro la schiena e dal taglio laterale sulle gambe.
Bnkr44 – 6.5
Benvenuti nel governo (poco) punk del collettivo dalla sigla che sembra un codice dei servizi segreti. Sono divertenti, continuano a spassarsela, e l’Ariston è il posto dove fare un po’ di studentesco casino. Ribellione giovanile, ma apolitica. I Bnkr44 hanno messo da parte i colori sgargianti per optare completi monocromo, alcuni neri, altri grigi. Unica chicca punk è la gonna in tulle, estremamente punk. Lo spogliarello non era compreso nel pacchetto, ma i ragazzi a fine esibizione hanno gettato le giacche
Rose Villain – 6
Una gran voce, non c’è che dire, ma al servizio di una strofa che è il più banale pop che si allarga in un ritornello più sostenuto nel ritmo, simil-dance. Ma nonostante l’acceleratore, il brano non parte, resta come inchiodato. “Ti ho fatto entrare nel mio disordine”: il disordine qui non è solo uno stato sentimentale. Super chic e perfetta nel suo abito lucidissimo. L’occasione per la finale richiede un cambio di stile. Rose Villain ha scelto di indossare un long dress con corpetto ricoperto di strass e una gonna in velluto. Una sirena dark. Prepotente anche la nuance delle labbra nude ma lucide. Eleganza e sensualità: sono questi i due tratti distintivi dell’ultimo look di Rose Villain.