Il ritorno dell’aumento dell’IVA sul gas metano in Italia probabilmente è una questione con cui si dovrà fare i conti per il resto dell’anno. Però, nonostante il conseguente aumento dei costi, ci sono alcuni accorgimenti da seguire per evitare eccessive restrizioni in tema di riscaldamento domestico. In questo articolo, verranno spiegati i principali.
Perché l’IVA torna al 22%
Dal 1° gennaio 2024, il gas metano ha visto l’aliquota IVA ritornare al 22% (10% per usi civili entro i 480 Smc/anno, 22% negli altri casi), abbandonando la precedente misura ridotta al 5% applicata dal 2022. Sebbene siano stati i condomini degli stabili a impianto centralizzato a sollevare preoccupazioni, l’impatto coinvolge tutti gli utenti del gas.
Facendo un passo indietro per capire la situazione, nell’autunno 2022, il costo del gas è passato da 1 a 3 euro al metro cubo, incidendo sulle uscite delle famiglie. Ma come viene definito il costo del metano? VIVI energia in questo testo lo spiega in modo chiaro: il prezzo del gas metano in Italia è determinato da fattori variabili, anche in base alla situazione geopolitica, tra cui il costo della materia prima, la produzione, il trasporto e le tasse.
Data la crescita del costo del gas, nei condomini le previsioni per la gestione 2022-2023 erano state formulate con cifre improvvisamente elevate e in risposta a questo aumento, il Governo ha temporaneamente ridotto l’IVA dal 22% al 5% sulle forniture di gas per usi civili e sul teleriscaldamento.
Così nell’autunno 2023, nonostante il contesto geopolitico, gli amministratori di condominio hanno stilato previsioni per il 2023-2024, considerando un prezzo del gas stabile a 1 euro al metro cubo. Queste previsioni erano supportate dall’articolo 1 del Dl 131 del 29 settembre 2023, che aveva prorogato l’applicazione dell’aliquota ridotta al 5% fino al 31 dicembre 2023.
Ora, con l’approvazione della Legge di Bilancio, la proroga dell’aliquota ridotta non è stata confermata. Di conseguenza, a partire dal 1° gennaio 2024, si è tornati al regime ordinario dell’IVA al 22% (10% per usi civili entro i 480 Smc/anno, 22% negli altri casi) che resterà in vigore per il resto dell’anno, a meno che in futuro non intervenga uno dei diversi decreti attualmente in fase di elaborazione.
Consigli per contenere i costi
Un primo passo per riuscire a contenere i costi in bolletta è rappresentato dall’efficienza energetica della propria casa. Investire in dispositivi a basso consumo, come caldaie più moderne e termostati programmabili, può ridurre significativamente la quantità di gas necessaria per riscaldare la casa. Da non dimenticare poi che un’adeguata manutenzione degli impianti di riscaldamento e l’isolamento termico delle abitazioni sono altrettanto cruciali per ottimizzare l’utilizzo del gas.
Inoltre, tutti i giorni è necessario adottare abitudini che permettono alla bolletta del gas di non gravare troppo sul budget mensile. Tra queste, è bene ricordarsi di regolare la temperatura degli ambienti in modo ragionevole, in torno ai 20 gradi, di evitare sprechi lasciando porte e finestre aperte, e chiudere i termosifoni in stanze non utilizzate, sono tutte azioni semplici ma efficaci per scaldare la propria casa senza dover spendere una fortuna.
Infine, altrettanto importante è sensibilizzare tutti i membri della famiglia sull’importanza del risparmio energetico e coinvolgere attivamente anche i più piccoli, in commercio ci sono moltissimi libri e giochi intuitivi che educano alla sostenibilità in modo divertente.
In sintesi, affrontare l’aumento dei prezzi del gas richiede un approccio multifattoriale che combini investimenti mirati e comportamenti responsabili.