Cronaca

Tumore scambiato per una lombalgia, donna muore nella Bergamasca: i figli denunciano tre medici

Treviglio tumore scambiato lombalgia morta
Stella Alaimo Franco
Stella Alaimo Franco

Una donna di 61 anni, Stella Alaimo Franco è morta a Treviglio (Bergamo) il 30 marzo dopo alcuni medici hanno scambiato un tumore ai polmoni metastatizzato per una lombalgia. I figli hanno sporto denuncia nei confronti di tre medici.

Treviglio, tumore ai polmoni scambiato per una lombalgia: morta una donna

La donna, Stella Alaimo Franco, si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio con un forte dolore a una gamba. La 61enne è stata poi dimessa con una diagnosi di lombalgia. Come spiegato dall’edizione bergamasca del Corriere della Sera quando la donna è stata visitata all’Istituto dei Tumori di Milano le hanno diagnosticato un “adenocarcinoma polmonare al quarto stadio plurimetastatico con carcinosi peritoneale”.

Per questo i figli della donna hanno sporto denuncia ipotizzando il reato di omicidio colposo a carico di tre medici dell’Ospedale di Treviglio, oltre che nei confronti dell’Asst Bergamo Ovest. “Ci hanno detto che se fosse stata fatta in tempo la diagnosi esatta, anche solo qualche settimana prima di quanto poi effettivamente accaduto, le cose sarebbero potute andare diversamente”, spiegano i due figli all’edizione bergamasca del Corriere della Sera.

Le parole dei figli

Le condizioni di Stella Alaimo Franco sono rapidamente peggiorate e la 61enne si è spenta in circa cento giorni. “Come ci era stato detto dall’equipe che l’aveva in cura a Milano, se quel tipo di tumore fosse stato diagnosticato per tempo avrebbe potuto essere curato – spiegano i figli – e il ritardo della diagnosi errata dei medici di Treviglio ha causato gravi conseguenze, dal momento che la malattia era avanzata in modo irreversibile”.

“Perché la mamma non fu sottoposta ad accertamenti più approfonditi fin dal primo momento? – aggiungono – Quello che ci ha spinti a denunciare è la speranza che una cosa del genere non accada mai più. E che a nessun figlio possa capitare di perdere un genitore in questo modo, come è successo a noi”.

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