È successo a San Vito di Cadore (Belluno), dove è stato negato l’alloggio a una famiglia di israeliani. “Potete rimanere nel vostro forno a gas” ha risposto così il proprietario di una casa su Airbnd, cancellando poi la prenotazione.
Negata casa a una famiglia di israeliani: “potete rimanere nel vostro forno a gas”
Lo riporta il sito web israeliano Ynetnews.com, l’insulto antisemita è stato scritto direttamente in ebraico usando Google Translate. Stanno indagando sull’accaduto Digos e Polizia Postale per identificare il soggetto che ha espresso disprezzo nei confronti di una famiglia israeliana di Ness Ziona con tre figli.
Come riferisce il sito israeliano la famiglia, che è stata vittima di insulti razzisti, abita in un centro poco distante da Tel Aviv e stava programmando le vacanze in Italia ma il proprietario dell’appartamento ha risposto con un commento antisemita riferito ai metodi utilizzati dai nazisti per sterminare gli ebrei durante l’Olocausto. “Potete rimanere nel vostro forno a gas” ha commentato e ha poi cancellato la prenotazione.
Luca Zaia: “inaccettabile atto di odio e discriminazione”
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha così commentato l’accaduto “gesto estremamente grave” e un “inaccettabile atto di odio e discriminazione che ferisce non solo la dignità delle persone coinvolte ma anche i valori fondamentali della nostra comunità”. Aggiungendo che “il gesto di un singolo non impedirà certo di garantire che il Veneto resti una terra di accoglienza e rispetto per tutti”.
Raffaele Speranzon, di Fratelli d’Italia pronuncia “sincera solidarietà” alla famiglia israeliana e aggiunge “attendiamo che le autorità facciano chiarezza, ma spero che non si verifichino più episodi simili nella nostra Regione, da sempre un modello di accoglienza e ospitalità”.
Le parole del sindaco di San Vito di Cadore
Per il sindaco di San Vito, Francesco De Bon si tratta di “Parole inqualificabili e su questo non c’è altro da aggiungere. Ora è necessario capire bene l’episodio. Il nostro territorio punta sul turismo e mi sembra una follia che uno dei nostri operatori possa essere il responsabile. Tutti stanno impegnandosi per un’ospitalità che tenga conto delle diverse culture evitando qualsiasi tipo di discriminazione”.